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Telegram: la nuova app ufficiale è apparsa come beta privata sul Windows Store

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Telegram è una delle applicazioni di messaggistica istantanea più diffuse sul mercato, disponibile sulle piattaforme mobile più popolari ed in continuo aggiornamento per integrare sempre nuove funzionalità. Proprio oggi, una nuova versione privata dell’applicazione si è fatta largo nello Store di Windows.

La nuova app, che resta sfortunatamente per piattaforma Windows Phone 8.1 e non per quella Windows Universal, include un buon numero di migliorie, inclusa quella di poter rispondere rapidamente ad un messaggio attraverso la notifica apparsa nella tendina.

Telegram

Si tratta ancora, ad ogni modo, di una beta, i cui problemi consistono nell’incapacità di poter inoltrare semplicemente un messaggio oltre che problemi generici relativi all’interfaccia dell’applicazione. Tuttavia, è confortante notare che il team di Telegram sia costantemente al lavoro e non è ancora detto che in futuro non si possa lavorare ad una possibile versione Universal dell’app in questione.

Ad ogni modo, non è stato fatto nessun annuncio ufficiale relativo a quest’ultima evenienza, il che, fino ad ora, relega l’app di Telegram all’ambito mobile non consentendo, inoltre, l’introduzione di nuove funzionalità aggiunte da Microsoft nelle nuove release del sistema operativo.

Lasciamo a seguire il link diretto per ottenere l’app di Telegram, per coloro che intendessero scaricarla. Ricordiamo che, al momento, l’app ufficiale è l’unica realmente funzionante.

(link)

Nuove batterie anti esplosione in lavorazione

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Le batterie all’interno dei nostri smartphone non sono per niente sicure. So dotate di vari materiali isolanti per riuscire a tenere i due poli ben separati. Purtroppo possono accadere diverse sciagure (come quella che ha visto protagonista Samsung Galaxy Note 7) che portano alla combustione interna della batteria del nostro smartphone.

Nuove batterie anti esplosione in lavorazione

Si possono rendere quindi le batterie più sicure? La risposta è si, c’è anche chi ci sta già lavorando. Di recente è stato trasmesso un nuovo documentario in cui viene mostrato un nuovo tipo di batteria che, anche se torturata, non esplode. Si tratta di una batteria molto particolare che in futuro potrebbe essere anche utilizzata all’interno degli smartphone. Questa batteria è davvero incredibile, per capire di cosa stiamo parlando eccovi il video:

Come è possibile vedere direttamente dal video la batteria risulta essere molto sottile, tuttavia non può garantire ancora capacità tali da poter alimentare per ore uno smartphone. Anche se tagliata o bucherellata non accade assolutamente nulla. La cosa straordinaria è che questo tipo di batteria anche se danneggiato continua a fornire alimentazione. Che il futuro sia praticamente dietro l’angolo? Speriamo di si. Dopo Samsung Galaxy Note 7 vogliamo infatti sentirci tutti più sicuri.

Samsung Galaxy S8, dimensioni schermo e risoluzione confermati

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Evan Blass, noto come EvLeaks, ci sta regalando in questi ultimi giorni un numero considerevole di indiscrezioni sui prossimi top gamma Samsung, ovvero Galaxy S8 e S8+. Quest’oggi Evan lancia su Twitter un nuovo leak che andrebbe a confermare la grandezza e la risoluzione dei nuovi display dei prodotti.

Samsung Galaxy S8, dimensioni schermo e risoluzione confermati

Non si fa altro che parlare di Galaxy S8 ormai, anche se ormai conosciamo bene il dispositivo (almeno basandoci sui leak), la continua conferma di alcune caratteristiche non fa altro che aumentare la fattibilità dei ultimi leak. Secondo Evan il modello più piccolo dei nuovi top gamma avrà uno schermo da 5,8″ con una risoluzione Q-HD. Il modello più grande, di cui abbiamo anche conosciuto il logo, avrà uno schermo da 6,2″ con risoluzione Q-HD.

Evan Blass ci tiene a precisare che i due display in quanto a tecnologia e metodo produttivo sono praticamente identici, le uniche differenze risiedono nella grandezza degli stessi schermi. Gli schermi saranno ovviamente prodotti dalla stessa Samsung che già da molti anni non si affida più a produzioni esterne. L’appuntamento con la presentazione ufficiale rimane ancora fissato per il prossimo 29 marzo, ovviamente non ci sono fonti ufficiali, ma a meno di smentite quella dovrebbe essere la data.

 

iPhone 8: solo la variante da 5 pollici avrà ricarica ad induzione e retro in vetro

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Manca circa metà anno al lancio del prossimo smartphone di Cupertino, ma le indiscrezioni sul suo conto sono molte e spesso contraddittorie, rendendo di fatto ogni informazione su iPhone 8 una speculazione fine a se stessa. Tuttavia, anche di questo vive il mondo mobile e se abbiamo una certezza, questa è che più ci avviciniamo alla data di debutto di un dispositivo, tanto più le informazioni in merito si fanno attendibili.

Ad ogni modo, oggi ci pervengono nuove informazioni sulla prossima generazione di iPhone, ed in particolare sulla variante da 5 pollici. Stando alle indiscrezioni, infatti, questa configurazione sarà l’unica ad essere dotata del supporto alla ricarica wireless o ad induzione; stando ad una fonte attendibile proveniente dal Taiwan, inoltre, solo la variante da 5 pollici di iPhone 8 verrà realizzata con la parte posteriore in vetro, così da consentire il supporto alla ricarica ad induzione.

iPhone 8

Questi rumor lasciano una scia di perplessità dietro di loro, dal momento che qualche giorno fa altre fonti hanno affermato che tutte le configurazioni della prossima generazione di iPhone verranno dotate di ricarica wireless.

Continuando con i rumor di oggi, la stessa fonte attendibile ci informa, inoltre, che il dispositivo per la ricarica rapida non verrà incluso all’interno della dotazione originale di iPhone 8, rendendolo di fatto un accessorio del tutto opzionale. Apple non fornirà più, inoltre, l’adattatore per le cuffie con ingresso Lightning, ritenendo che una generazione fosse abbastanza per la transizione da cuffie standard a cuffie con ingresso Lightning o Bluetooth.

Come abbiamo precisato all’inizio, non c’è nulla di ufficiale al momento se non speculazioni piuttosto confuse sul conto di quelli che saranno i prossimi iPhone 8 e 8 Plus (se non iPhone 7s e 7s Plus). Sembra però affermarsi sempre più la convinzione per cui i prossimi iPhone da 4.7 e 5.5 pollici costituiranno i modelli base, in linea con le generazioni trascorse, mentre la variante da 5 pollici costituirà un dispositivo più esclusivo (di conseguenza più costoso) e con feature/componenti dedicate, quali la ricarica wireless, il display OLED ed il doppio modulo fotocamera posto verticalmente, pensate ad hoc per il decimo anniversario degli smartphone di Cupertino.

Le indiscrezioni non culminano qui, in conclusione, e avremo modo di approfondire prossimamente la vicenda che ruota attorno ai prossimi iPhone. Non ci resta dunque che attendere ulteriori indiscrezioni.

Presto dispositivi con vetro Diamante, possibile su iPhone 8?

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I nostri smartphone sono dotati di vetri antigraffio molto resistenti, tra i più famosi vetri di questo tipo possiamo citare Corning Gorilla Glass. Tuttavia da qualche anno si sta iniziando a parlare anche di vetri protettivi in Zaffiro. Questo materiale infatti è molto più resistente e garantisce un’ottima resistenza. Nell’immediato futuro però potremmo anche assistere alla nascita dei primi dispositivi dotati di vetro in Diamante. iPhone 8 potrebbe essere il primo dispositivo ad utilizzarlo?

Presto dispositivi con vetro Diamante, possibile su iPhone 8?

Secondo il CEO di Akhan Semiconductor i primi smartphone con vetro Diamante potrebbero già arrivare entro la fine del 2017. Si tratterebbe di una vera rivoluzione grazie alla resistenza garantita da questo materiale. Il vetro in Diamante garantirebbe da una parte una maggiore resistenza sia ai graffi che alle cadute. Distruggere il vetro del dispositivo dovrebbe diventare davvero difficile.

A questo punto viene istintivo pensare ad iPhone 8, dispositivo che dovrebbe arrivare proprio entro la fine del 2017. La sua implementazione potrebbe però diventare difficile perché per realizzare questa tipologia di vetri ci vuole tempo e risulta davvero complicato. Anche i cicli produttivi sono molto lenti e non potrebbero bastare le scorte per garantire quantità sufficienti ai ritmi di vendita di iPhone.

 

Xiaomi al lavoro su un dispositivo con SoC Qualcomm Snapdragon 660

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Xiaomi lancerà il primo dispositivo di questo 2017 tra qualche giorno, ovvero Redmi Note 4X. Lo smartphone in questione, tuttavia, non ha suscitato grande entusiasmo da parte del pubblico, dal momento che si discosta dal predecessore Redmi Note 4 unicamente per il chip rinnovato. Ad ogni modo, nuove indiscrezioni parlano di un ulteriore terminale della gamma Redmi su cui la compagnia starebbe lavorando, questa volta basato su chip Qualcomm Snapdragon 660.

L’indiscrezione appena citata proviene da un utente Weibo, @grass digital, che afferma che Xiaomi è al lavoro su di un progetto basato su SoC Snapdragon 660; progetto che potrebbe tradursi in un terminale della gamma Redmi come anche in un dispositivo simile al phablet Max della compagnia.

Se Xiaomi sta lavorando ad un nuovo device con Snapdragon 660 a bordo, ad ogni modo, non può trattarsi sicuramente del recentemente chiacchierato Redmi Pro 2, le cui specifiche sono emerse in rete qualche settimana fa.

Xiaomi

Il chip Qualcomm non risulterà nuovo alle orecchie del mercato, dal momento che aveva lasciato le prime tracce a partire dallo scorso anno. Snapdragon 660, numero di modello MSM8976 Plus, sembra simile a quelli con numero 652 (MSM8976) e 653 (MSM8976 Pro). Sebbene i suddetti codici sembrino simili, i tre chip presentano svariate differenze, la più importante delle quali il processo produttivo su cui si basano: 14 nm per Snapdragon 660, che salgono a 28 per i predecessori Snapdragon 652 e 653.

Lo Snapdragon 660 di Qualcomm potrebbe avere i propri core Kryo personalizzati, come Snapdragon 820, o potrebbe usare una combinazione di una CPU con 4 Cortex A73 con clock a 2.2 GHz e di una seconda CPU con 4 Cortex A53 con clock a 1.9 GHz. La GPU sarà la Adreno 512, con supporto alle memorie UFS 2.1 e due RAM LPDDR4 con clock a 1866 MHz.

La produzione di massa di Snapdragon 660 dovrebbe iniziare nel secondo trimestre del 2017 e, oltre che sul dispositivo di Xiaomi, dovrebbe debuttare anche sui terminali di altri produttori quali OPPO, Vivo e molti ancora.

Speaker Bluetooth Ovboost Exa BW-301: la nostra recensione completa

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L’accessorio che andiamo a presentarvi oggi è un interessante altoparlante Bluetooth, che si distingue dal resto dei competitor per la sua certificazione di resistenza agli schizzi d’acqua. Stiamo parlando di Ovboost Exa BW-301, un altro prodotto degno di nota fabbricato da Cortek. Ma andiamolo a scoprire nella nostra recensione completa!

UNBOXING

La confezione con cui arriva nelle vostre case questo Ovboost Exa è alquanto semplice e presenta, sulle facciate, alcune rappresentazioni dello speaker e delle sue caratteristiche. Appena aperta, troviamo poi il nostro altoparlante risposto in una busta in tela, oltre che alcuni cavi ed un breve manuale d’istruzioni.

DESIGN E MATERIALI

Il design di questo speaker Bluetooth è alquanto semplice ma i materiali risultano essere ottimi e funzionali allo stesso tempo. Infatti, al fine di garantire la certificazione IPX6, Cortek ha scelto di rifinire al massimo tutti i dettagli. Oltre ai materiali gommati, Ovboost Exa BW-301 ha ogni singolo ingresso protetto da apposite guaine.  Per garantire una comoda portabilità, dato che il peso è di 1,55 Kg e le dimensioni sono pari a 210x230x127 mm, è presente una rientranza sulla parte posteriore del dispositivo.

FUNZIONAMENTO GENERALE

Ovboost Exa BW-301 si è dimostrato essere un ottimo compagno di avventure nel tempo in cui è stato sotto la lente. Infatti, grazie alla sua certificazione IPX6 contro gli schizzi ed alla potenza dell’audio erogato, è l’accessorio ideale se si vuole portare sempre la propria musica con sé. In particolare, l’audio erogato da un radiatore passivo da 9W e da due altoparlanti da 3W, per una potenza totale di 15W, è in grado di regalare performance di tutto rispetto: il suono è davvero definito anche ai massimi livelli, senza contare che è in grado di combinare perfettamente alti e bassi persino nelle situazioni più inusuali. Grazie alla sua batteria da 6000 mAh, poi, è garantito un utilizzo pari a 10 ore consecutive. Inoltre, è possibile utilizzare la batteria dello speaker per ricaricare il nostro smartphone semplicemente collegandolo alla presa USB presente sul retro. Oltre che col Bluetooth 4.0, l’Ovboost è in grado di funzionare tramite cavo jack da 3.5 mm; fattore questo che gli consente di essere collegato anche ai device che non hanno la connessione senza fili.

CONCLUSIONI

Cortek ha sfornato un prodotto sicuramente di qualità con questo Ovboost Exa, anche se il costo non si direbbe molto competitivo, in quanto abbiamo un prezzo suggerito di 98€. Tuttavia, per chi cerca uno speaker valido sotto ogni punto di vista e versatile, nonché utilizzabile in ogni condizione ambientale, questo è quello ideale!

Ricordiamo che Cortek è una compagnia italiana avente sede a Ponte San Giovanni, in provincia di Perugia. La società offre diversi prodotti high-tech che comprendono, per esempio, case per PC, tastiere e via discorrendo. Vi lasciamo qui l’indirizzo del sito web di Cortek per scoprire i vari prodotti proposti dalla compagnia.

App Google, versione alpha introduce Google Assistant sui non-Pixel

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Una versione alpha dell’app Google (6.13) è stata accidentalmente data <<in pasto>> alla rete nel corso delle ultime ore. Alcuni di coloro i quali sono riusciti ad implementarla sul proprio smartphone Android hanno scoperto una novità sorprendente, resa disponibile proprio in occasione dell’installazione del detto applicativo all’interno del dispositivo: la piena disponibilità di Google Assistant. Trattasi, come oramai noto, di una versione assai più avanzata e colloquiale di Google Now (disponibile sui vecchi smartphone Nexus e su qualche dispositivo di terze parti, come ad esempio i Sony), inaugurata in occasione del lancio di Google Pixel e Pixel XL e finora relegata soltanto all’interno dell’app di messaggistica della stessa Google (Allo).

Secondo quanto riportato da alcuni utenti, la versione alpha dell’app Google è ancora piuttosto instabile. L’assistente vocale di Mountain View è però implementato direttamente all’interno dell’applicazione, e a riprova di ciò può farsi riferimento alle segnalazioni degli utenti, che avrebbero installato direttamente Google Assistant su Nexus 6P (sistema operativo Android Nougat 7.1.1) Samsung Galaxy Note 5 e Alcatel Idol 4.

Una riprova ulteriore di una certezza ormai nota: Google vuol ampliare la distribuzione di Google Assistant nell’imminente futuro. L’assistente vocale – attualmente prerogativa esclusiva di Google Pixel e Pixel XL – potrebbe insomma esser agganciato all’app Google, disponibile all’interno del Play Store per tutti gli smartphone e tablet corroborati dal robottino verde.

Tra le novità della versione alpha dell’app Google vi è anche menzione diretta della funzione <<Recenti>>, che dovrebbe mostrare le ultime ricerche effettuate attraverso il detto applicativo. A conti fatti dovrebbe essere una nuova scheda che il colosso di Mountain View sta testando.

Vale tuttavia la pena spegnere gli entusiasmi giacché potrebbe volerci ancora del tempo affinché Google Assistant possa sbarcare ufficialmente su tutti gli smartphone non-Pixel. Questo è ad ogni modo un passo avanti, a testimonianza della volontà di Google di espandere lo sfruculiante servizio. Non ci resta che attendere.

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Con Google Assistant per Pixel Phone puoi controllare la tua Smart Home

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Nel corso dell’evento di presentazione dei Google Pixel abbiamo conosciuto i nuovi requisiti della casa per l’automazione intelligente, rappresentati dai controlli vocali dei sistemi Google Home. Gli stessi controlli che a partire da questo momento possono essere eseguiti attraverso gli ultimi smartphone mediante assistente vocale; parliamo di Pixel e Pixel XL.

Di fatto le nuove opzioni di assistenza vocale ospitano ora un apposito menu per la gestione dell’Home Control. Opzioni che sono state anticipate dalla società a gennaio 2017 in più occasioni, ed ancora prima del rilascio formale delle nuove feature, testimoniando la capacità dei Pixel Phone di controllare direttamente i dispositivi Nest. Il supporto diventa ora ufficiale, ed infatti gli utenti possono operare il controllo tramite comandi vocali anche senza possedere lo speaker.

Ovviamente l’interazione prevede la presenza di adeguati accessori per la domotica come luci, interruttori e termostati dei partner di Google, ovvero Philips Hue, Nest, Samsung SmartThings, WeMo e Honeywell. La scheda Home Control permette di aggiungere i suddetti device affinché vengano riconosciuti a livello software, persino creando stanze personalizzate per ciascuno di essi. Ovviamente non tutte le versioni dell’applicazione consentono una gestione flessibile dei comandi, pertanto, per un corretto funzionamento dell’app stessa, si raccomandano i seguenti requisiti:

  • Android Nougat 7.1.2
  • Google 6.12.19
  • Google Play Services 10.2.98

Che ve ne pare di questa nuova integrazione?

Facebook: arrivano i guanti per la realtà virtuale

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Nelle intenzioni di Facebook e del suo creatore Mark Zuckerberg vi è il desiderio di affiancare all’attuale dispositivo Oculus per la realtà virtuale un nuovo sistema di interazione, qualcosa che oltrepassi la sola sollecitazione visiva per restituire all’utente un ulteriore stimolo sensoriale. Si tratta di un paio di guanti che il fondatore della piattaforma ha svelato tramite alcuni scatti che lo ritraggono nelle fasi di sperimentazione.

Stiamo lavorando su nuovi modi per portare le mani nella realtà virtuale e aumentata», ha scritto Zuckerberg in un post. «Indossando questi guanti si può disegnare, scrivere su una tastiera virtuale e anche sparare ragnatele come Spider Man

Questo quanto dichiarato da Zuckerberg, che specifica anche come i tempi di rilascio per i nuovi prodotti non prevedano una commercializzazione a breve termine. Il creatore di Facebook ha inoltre evidenziato come la tecnologia sia in piena fase di sviluppo presso i laboratori Oculus, e come l’idea di implementare una simile tecnologia rappresenti un aspetto di particolare interesse per il futuro della realtà virtuale.

iPhone 8 riuscirà a “catturare” gli utenti Android?

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Su iPhone 8 sono circolati tantissimi rumor e ormai le caratteristiche del dispositivo sono state più o meno ben delineate. Il device avrà tante novità, e iOS 11 dovrebbe persino introdurre funzionalità inedite legate al display… ma tutto questo basterà a convincere gli utenti Android al passaggio? Ovviamente Apple cerca costantemente di portare dalla sua i clienti alla concorrenza.

iPhone 8 riuscirà a “catturare” gli utenti Android?

Il nuovo iPhone 8 avrà uno schermo più grande seguendo i gusti degli utenti. Con l’ingresso dei modelli Plus l’interesse verso questi dispositivi dallo schermo enorme è andato infatti sempre crescendo. Apple poi introdurrà finalmente uno schermo OLED, visto che lo schermo LCD montato fino ad ora non era paragonabile alla qualità offerta dagli schermi AMOLED Samsung (ricordiamo che proprio la tipologia di pannello adottato finora è stato uno dei punti fondamentali responsabili dell’esodo di molti utenti verso altro). Lo schermo suddetto, poi, potrebbe anche essere Edge, ovvero potrebbe offrire i due bordi curvi come la gamma Galaxy S7.

Un altro punto fondamentale che potrebbe incidere sull’eventuale acquisto del prodotto è la capacità di ricarica della batteria. Ormai da diversi anni i concorrenti infatti utilizzano sistemi di ricarica rapida molto efficaci. Apple invece propone ancora oggi una tradizionale ricarica standard che richiede l’uso continuato del caricabatteria per più di 2 ore. A questo punto, quindi, non ci resta che vedere se il nuovo iPhone 8 riuscirà a catturare l’attenzione dei clienti Android più esigenti.

 

Apple riduce il tempo di permanenza dei dati per la cronologia di Safari

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Sino ad oggi la conservazione della cronologia di navigazione coi browser dei sistemi Apple, con particolare riferimento a Safari, durava anche diversi anni ed apriva la strada a potenziali inconvenienti in caso di necessità di eliminazione dei dati sensibili degli utenti.

Con l’ultima revisione della policy di gestione dei dati, Apple si è invece assicurata una diminuzione consistente del tempo di permanenza, portato ora ad un massimo di due settimane. Di fatto tutti gli utenti che utilizzavano Safari ed avevano attiva l’opzione di memorizzazione della cronologia su iCloud andavano incontro al mantenimento delle informazioni per anni ed anni. Alcuni ricercatori della società russa Elcomsoft, però, hanno evidenziato i potenziali risvolti negativi della cosa, e la società di Cupertino non ha così tardato a risolvere il problema riducendo, appunto, il tempo per il quale i dati vengono conservati sui server.

Non è chiaro perché Apple abbia in effetti deciso di ascoltare le perplessità sollevate in merito alla questione, quel che è certo è che l’azienda non ha atteso molto nel porre rimedio all’intoppo. Un “guaio” che chiaramente non ha interessato tutti quegli utenti che non hanno scelto di abilitare l’opzione. Ricordiamo inoltre che al società tutela ormai da tempo la privacy dei dati utente su iCloud attraverso un processo di autenticazione a due fattori che consente di incrementare il livello generale di sicurezza. Che ne pensate di questa faccenda?

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