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Facebook, Instagram e Whatsapp down: oggi 6 giugno Italia giù con tutti i social

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[aggiornamento delle ore 17:20]

La situazione pian piano sta tornando alla normalità.

Questo pomeriggio sono iniziati i problemi, a partire dalle 16:45 infatti diversi utenti hanno iniziato a lamentarsi affermando di non poter raggiungere i loro social preferiti. I malfunzionamenti WhatsApp, Facebook e Instagram ancora non danno segni di ripresa e rimane impossibile accedere al proprio account.  #WhatsAppDown#FacebookDown e #InstagramDown.

Anche i relativi siti non sono raggiungibili ed ancora non è chiaro quale sia la motivazione che ha bloccato i social di tutta Italia

Una situazione sicuramente spiacevole che ha causato tanti problemi anche a tutti gli utenti che usano WhatsApp per lavoro con gruppi. Non ci resa per ora che comunicare con i vecchi SMS, sempre però funzionanti e privi di disservizi del genere. Si attende il ripristino ovviamente, sperando sia il prima possibile

#Facebookdown

Instagramdown
Instagramdown
#Whatsappdown
#Whatsappdown06

Microsoft porta Bing Chat anche su Safari e Chrome

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Quando Microsoft ha lanciato Bing Chat alcuni mesi fa, l’unico modo per accedere al servizio di chatbot basato sull’intelligenza artificiale era utilizzare il browser Edge.

La situazione però sta cambiando e qualche giorno fa, Mikhail Parakhin, direttore della pubblicità e dei servizi Web di Microsoft, ha affermato che, a giugno, l’azienda inizierà a sperimentare Bing Chat in altri browser.

Quindi quel supporto sta iniziando ad apparire ad alcuni utenti. Nel frattempo, un thread sulla pagina Reddit di Bing questo fine settimana ha mostrato schermate di Bing Chat che funziona nei browser Safari di Apple e Chrome di Google. Questo significa che la fase di testing è già iniziata e per il momento coinvolge solo un certo tipo di utenza.

In ogni caso, è probabile che Microsoft continui a mantenere basso il numero di utenti che possono accedere a Bing Chat ancora per qualche tempo. Questo per testare il tutto prima di renderlo disponibile a tutti.

Ma questa non è l’unica cosa importante che Microsoft sta facendo per espandere l’uso di Bing Chat. All’inizio di questa settimana, ha confermato di aver aumentato il limite delle conversazioni giornaliere da 200 a 300 e delle conversazioni per sessione da 20 a 30.

Ha inoltre ampliato l’uso del suo Bing Image Creator in Bing Chat alle modalità Precise e Balanced oltre alla modalità Creativa. Nel frattempo, questo fine settimana, Bing ha festeggiato il suo 14° anniversario dal momento che è stato lanciato ufficialmente il 3 giugno 2009.

Per quanto Microsoft abbia cercato di incrementare l’adozione di Edge e Bing tenendo Bing Chat in esclusiva sulle due piattaforma, è chiaro che l’intelligenza artificiale è così importante per l’azienda dovrà allargare i suoi orizzonti. In effetti, l’aggiunta di altri browser a Bing Chat dovrebbe offrire a Microsoft un pubblico molto più ampio.
Secondo gli ultimi dati di StatCounter, Edge è il terzo browser più utilizzato, con il 9,91%. Google Chrome è ancora molto avanti al primo posto al 66,02% e Apple Safari è al secondo secondo con un 12,79%.

Apple Vision Pro è realtà: prezzo e dettagli per lo spettacolare visore AR

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Dopo anni di lunghe speculazioni, Apple ha tolto finalmente il velo al suo visore per la realtà aumentata chiamato “Vision Pro” che fonde “perfettamente” il mondo reale e quello digitale.

Da un punto di vista prettamente tecnogico parliamo di un visore futuristico, dotato di un pacco batteria separato ed è controllato esclusivamente con occhi, mani e voce. Il prezzo di partenza sarà di 3.499 dollari e verrà lanciato all’inizio del prossimo anno, a partire dal mercato statunitense con altri paesi in arrivo nel corso dell’anno.

Vision Pro è posizionato principalmente come un dispositivo AR, ma può passare dalla realtà virtuale aumentata a quella completa utilizzando un quadrante.

Il dispositivo è privo di controller e la sua interfaccia si basa sul nuovo sistema operativo visionOS, concepito riprendendo il meglio dei vari sistemi operativi creati dalla Mela nel mondo iPhone, Tablet e MacOS

Il dispositivo supporterà “centinaia di migliaia di app familiari per iPhone e iPad” e funzioneranno automaticamente. Inoltre, l’auricolare supporta gli accessori Bluetooth, tra cui Magic Keyboard e Magic Trackpad, e consente di connettere anche il proprio Mac per utilizzarlo all’interno dell’auricolare. Le fotocamere rivolte verso il basso possono catturare le mani dell’utente anche se sono rivolte verso il basso.

L’auricolare ha una parte anteriore in vetro e un telaio in alluminio, contenente cinque sensori, 12 fotocamere, un display 4K per ciascun occhio e un computer apparentemente raffreddato con una ventola. La maschera dell’auricolare (che Apple chiama “Light Seal”) e il cinturino (che Apple chiama “Head Band”) sono rivestiti in tessuto e modulari, e Apple afferma che possono flettersi per adattarsi a una varietà di forme del viso e dimensioni della testa. La fascia per la testa è a costine e si adatta alla parte posteriore della testa e puoi scambiare diverse dimensioni e stili di fascia.

Zeiss ha creato inserti ottici personalizzati che si attaccano magneticamente alle lenti per chi porta gli occhiali. Ha una batteria esterna che dura fino a due ore e può essere collegata tramite un “cavo flessibile intrecciato” in modo che si infili in una tasca, oppure puoi collegarla a un’alimentazione esterna e usarla tutto il giorno. Apple promette che il display sarà nitido senza precedenti e in grado di fornire video 4K.

Il sistema utilizza un processore M2, ma include anche un nuovo chip chiamato R1.

Apple promette inoltre che gli utenti non saranno mai isolati dalle persone. Il casco noltre può generare anche una “persona” digitale – fondamentalmente un avatar iperrealistico – scansionando il viso dell’utente. Il dispositivo utilizza il video passthrough che consente di vedere il mondo reale a colori, ma è addirittura possibile proiettare oggetti 3D nello spazio reale, incluso estrarre oggetti da un thread di messaggi nel mondo reale.

Quando si parla con le persone da remoto, sarà possibile usare l’audio spaziale per fare cose come organizzare i partecipanti FaceTime come “riquadri video” nella stanza. E poi possibile catturare e “rivivere” video a 180 gradi con una fotocamera 3D mentre si utilizza il visore.

Apple ha già confermato che il visore supporterà il servizio da gaming Apple Arcade, ma anche servizi streaming come Disney+.

Ricche anticipazioni sul Tensor G3 di Pixel 8

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Due anni fa, Google ha presentato Tensor, il suo primo SoC personalizzato per smartphone. Grazie a una partnership duratura con la divisione semiconduttori di Samsung e il suo stesso talento ingegneristico, siamo attualmente giunti al Tensor di seconda generazione, l’ultimo dei quali alimenta la serie Pixel 7. Anche se il progetto riceve alcune critiche per la sua mancanza di prestazioni assolute di alto livello a favore dell’intelligenza artificiale, non c’è dubbio sul successo dei recenti modelli Pixel.

Tensor ha permesso a Google di sfruttare la sua esperienza nel campo dell’intelligenza artificiale e creare esperienze nuove di zecca che altrimenti sarebbero impossibili, che sono diventate fondamentali per l’identità di Pixel. Grazie a una fonte all’interno di Google, sono trapelate molte informazioni sulla prossima serie di telefoni Google Pixel 8, nonché sul SoC che li alimenterà: Tensor G3 (nome in codice zuma). Vediamo di che si tratta

Tensor G3 vanta CPU più moderne

Tensor G2 era un chipset piuttosto poco entusiasmante in termini di prestazioni della CPU. Al momento del rilascio, tutti i core erano già indietro di due generazioni rispetto alla concorrenza. L’unico vero cambiamento rispetto al chip di prima generazione è stato un aggiornamento di fascia media del core Cortex-A76 piuttosto arcaici, a un Cortex-A78 più adatto. Il chip ha mantenuto l’insolito layout del core 4+2+2, mentre la maggior parte degli altri fornitori di chip ha utilizzato un layout 4+3+1 con un singolo grande core.

Con Tensor G3, Google sta finalmente inserendo core più aggiornati nel chip. L’intero blocco della CPU è stato riprogettato per utilizzare un core ARMv9. Anche il layout di base è stato modificato: è sparita l’insolita configurazione 4+2+2 e al suo posto Google ne ha inserita un’altra.

Il Tensor G3 presenterà nove core della CPU: quattro piccoli Cortex-A510, quattro Cortex-A715 e un singolo Cortex-X3, il tutto aumentando le frequenze rispetto alle generazioni precedenti. Ciò dovrebbe portare a un notevole aumento delle prestazioni e dovrebbe far sì che il Tensor G3 corrisponda alle prestazioni degli altri SoC di punta del 2022 (anche se rimarrà indietro rispetto ai chip che utilizzano i core ARMv9.2 appena annunciati). Dovremo vedere se le soluzioni di raffreddamento del Pixel 8 sono in grado di gestire tutti questi core di grandi dimensioni mentre funzionano a piena potenza.

Tensore G3 (zuma) Tensore G2 (gs201) Tensore (gs101)
Grandi nuclei 1 Cortex-X3 a 3,0 GHz 2x Cortex-X1 a 2,85 GHz 2x Cortex-X1 a 2,8 GHz
Core medi 4 Cortex-A715 a 2,45 GHz 2 Cortex-A78 a 2,3 GHz 2 Cortex-A76 a 2,25 GHz
Piccoli nuclei 4 Cortex-A510 a 2,15 GHz 4 Cortex-A55 a 1,8 GHz 4 Cortex-A55 a 1,8 GHz

 

Il passaggio ad ARMv9 consente inoltre a Google di implementare nuove tecnologie di sicurezza. Il Pixel 8 sarà dotato di Memory Tagging Extensions (MTE) di Arm, che può prevenire alcuni attacchi basati sulla memoria. Altri telefoni supportano già MTE nell’hardware ma non lo hanno abilitato in Android. Il bootloader di Pixel 8 sembra essere il primo a implementare questa interfaccia.

Ovviamente, il cambiamento principale con ARMv9 è il passaggio all’esecuzione del codice solo a 64 bit. Sebbene i dispositivi Tensor G2, come la serie Pixel 7, abbiano già abbandonato il supporto per le app legacy a 32 bit, mantengono le librerie a 32 bit integrate (oltre ai core compatibili con 32 bit). Questo sta cambiando con Pixel 8; il telefono verrà spedito esclusivamente con binari a 64 bit. Tuttavia, non è chiaro se i core Cortex-A510 siano configurati con il supporto AArch32. In ogni caso, Pixel 8 offrirà agli utenti un’esperienza solo a 64 bit.

Grafica ray-tracing integrata

La grafica è sempre stata al centro della gamma Tensor di Google, anche se l’ultimo Tensor G2 non supera i benchmark delle prestazioni. La massiccia configurazione Mali-G78 a 20 core del Tensor originale (su un massimo di 24 core) ha surclassato lo Snapdragon 888 di Qualcomm e l’Exynos 2100 di Samsung, ma è stata rapidamente surclassata dai modelli più recenti. Tuttavia, la grafica robusta è utile per le applicazioni di rete neurale che funzionano in modo più efficiente su una GPU rispetto al TPU di Google.

Sebbene Google sia passato a un Mali-G710 più recente, i benchmark Tensor G2 hanno mostrato che la configurazione a sette core forniva solo prestazioni sostenibili migliori piuttosto che un aumento tangibile delle prestazioni grafiche. Tensor G3 nel Pixel 8 correggerà questo problema con un prevedibile aggiornamento all’Arm Mali-G715 .

Tensore G3 (zuma) Tensore G2 (gs201) Tensore (gs101)
Modello principale della GPU
Mali-G715 (Immortale)
Mali-G710
Mali-G78
Conteggio dei nuclei
10
7
20
Frequenza (shader)
890 Mhz
848 Mhz
848 Mhz

 

Non è ancora chiaro il numero esatto di core, vari dettagli di configurazione hardware che ho ottenuto suggeriscono una configurazione MP10 (dieci core). Ciò renderebbe la GPU la variante “Immortalis” del G715, completa di funzionalità di ray-tracing.

Il primo chip per smartphone con codifica AV1

Il Google Tensor di prima generazione utilizzava un’architettura ibrida per i suoi acceleratori video; utilizzava un blocco IP generico Samsung Multi-Function Codec (MFC), lo stesso dei chip Exynos, ma aveva il supporto AV1 esplicitamente escluso. È qui che è entrato in gioco il blocco di decodifica video hardware “BigOcean” personalizzato di Google. “BigOcean” supporta la decodifica video fino a 4K60 AV1. Tensor G2 ha lasciato per lo più invariato il blocco hardware, mantenendo le stesse capacità di decodifica.

Tensor G3 aggiorna finalmente il blocco video. Innanzitutto, il blocco MFC ora supporta la decodifica/codifica video 8K30 in H.264 e HEVC (le altre configurazioni rimangono invariate). È importante notare che, al momento, una speciale versione interna di Google Camera utilizzata per testare la serie Pixel 8 non supporta la registrazione di video 8K ed è improbabile che lo faccia mai. I pixel già lottano con le termiche durante la registrazione in 4K, per non parlare della velocità con cui riempirebbero lo spazio di archiviazione.

Tensore G3 (zuma) Tensore (gs101) | Tensore G2 (gs201)
Decodifica H.264
8K30 | 4K120 | 720p240 (MFC)
4K120 | 720p240 (MFC)
Codifica H.264
8K30 | 4K120 | 720p240 (MFC)
4K120 | 720p240 (MFC)
Decodifica HEVC
8K30 | 4K120 | 720p240 (MFC)
4K120 | 720p240 (MFC)
Codifica HEVC
8K30 | 4K120 | 720p240 (MFC)
4K120 | 720p240 (MFC)
decodifica AV1
4K60 | 1080p120 (BigWave)
4K60 | 1080p120 (Grande Oceano)
codifica AV1
4K30 | 720p240 (BigWave)

 

Ancora più importante, tuttavia, il blocco “BigOcean” di Google si è ora evoluto in “BigWave”. Sebbene le sue capacità di decodifica video rimangano le stesse (video fino a 4K60 AV1), il blocco ora supporta la codifica AV1 fino a 4K30. Ciò rende Google il primo marchio di smartphone a fornire un codificatore AV1 in un dispositivo mobile. Sarà interessante vedere come viene utilizzato, poiché il limite di 30 fps non è l’ideale per la registrazione video.

Un TPU migliorato per l’intelligenza artificiale

L’obiettivo principale di Tensor è senza dubbio l’intelligenza artificiale. Dopo aver distillato i suoi acceleratori ML del server edgeTPU fino al Pixel Neural Core di Pixel 4, il Tensor di prima generazione di Google è stato fornito con un TPU integrato con nome in codice “Abrolhos” in esecuzione a 1,0 GHz. Ha fornito prestazioni eccellenti, specialmente nelle attività di Natural Language Processing (NLP).

Tensor G2 ha aggiornato il TPU con il nome in codice “Janeiro”, ancora funzionante a 1,0 GHz. Google ha affermato che era fino al 60% più veloce del chip originale nelle attività della fotocamera e del parlato. Tensor G3 include prevedibilmente una nuova versione del TPU, nome in codice “Rio” e funzionante a 1,1 GHz. Sebbene al momento non disponga di dati specifici relativi alle sue prestazioni, “Rio” dovrebbe comunque essere un aggiornamento considerevole.

Altri miglioramenti del Tensor G3 diretti al Pixel 8

GXP per scaricare più elaborazione

Tensor G2 ha introdotto un nuovo elemento che non è stato discusso molto: il processore di segnale digitale “Aurora” personalizzato di Google (DSP), chiamato anche GXP. I DSP sono processori specializzati per attività come l’elaborazione delle immagini, che è esattamente il modo in cui Google lo utilizza. GXP sostituisce la GPU in molti passaggi comuni di elaborazione delle immagini, come la rimozione della sfocatura e la mappatura dei toni locali (fa molto di più, ma i dettagli sono scarsi e comunque non rientra nell’ambito di questo articolo). Ciò rende queste operazioni comuni più veloci ed efficienti.

Tensor G2 è stato fornito con un GXP di prima generazione (nome in codice “amalthea”) in una configurazione a 4 core con 512 KB di memoria strettamente accoppiata per core, il tutto a 975 MHz. Tensor G3 ha un nuovissimo GXP di seconda generazione (nome in codice “callisto”) in una configurazione simile a 4 core, 512 KB/core, con un modesto aumento di frequenza di 1065 MHz.

Memoria UFS più veloce

Tensor G3 include una nuova versione del controller UFS di Samsung, che ora supporta l’archiviazione UFS 4.0 . UFS 4.0 è un importante aggiornamento rispetto a UFS 3.1, raddoppiando le sue velocità teoriche e migliorando l’efficienza fino al 50%.

Altri smartphone di punta, come il Samsung Galaxy S23 Ultra , dispongono già di storage UFS4.0. Questo controller aggiornato consentirà a Google Pixel 8 di recuperare e colmare il divario.

Nessun aggiornamento importante del modem

Uno dei principali difetti del Tensor originale era il suo debole modem Samsung Exynos Modem 5123. Era in ritardo rispetto ad altri fornitori, in termini di prestazioni e standard supportati, e presentava notevoli problemi di consumo energetico e termici. Per non parlare dei problemi di stabilità iniziali , anche se questi sono stati notevolmente ridotti grazie agli aggiornamenti software.

Tensor G2 è passato all’Exynos Modem 5300. Ha apportato miglioramenti in termini di prestazioni ed efficienza, ma per la maggior parte non ha risolto i problemi di consumo energetico e termico. Secondo alcune indiscrezioni, il Tensor G3 utilizzerà ancora lo stesso modem, sebbene si tratti di una variante leggermente diversa.

Tensor G3 alimenterà Google Pixel 8

Questo è tutto ciò che è trapleato sul prossimo chip di Google. Tensor ha dato a Google un maggiore controllo sulla direzione del suo marchio di smartphone fornendo allo stesso tempo esperienze che non puoi emulare su telefoni rivali. Quella ricetta sarà fondamentale per la prossima serie Pixel 8.

A differenza di Tensor G2, che era un aggiornamento minore, Tensor G3 sembra essere un aggiornamento più grande. Google sta cercando di diventare competitivo nell’elaborazione generale delle applicazioni e, con gli aggiornamenti di CPU e GPU che sta realizzando, potrebbe farlo.

Fonte

Windows: la fine di Cortana è vicina, fine del supporto nel 2023

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Che Microsoft stesse cercando di liberarsi di Cortana era ormai un dato di fatto e la conferma ufficiale in questo senso è arrivata, forse anche con un certo ritardo.

Con una comunicazione ufficiale pubblicata sul sito ufficiale, Microsoft ha annunciato che cesserà il supporto a Cortana come app autonoma sui sistemi operativi Windows.

Ecco quanto si legge nella nota:

“Stiamo apportando alcune modifiche a Windows che avranno un impatto sugli utenti dell’app Cortana. A partire dalla fine del 2023, non supporteremo più Cortana in Windows come app autonoma. Tuttavia, puoi comunque accedere a potenti funzionalità di produttività in Windows e Edge, che hanno maggiori capacità di intelligenza artificiale. Ciò significa che puoi ancora ricevere assistenza per le tue attività, il calendario e la posta elettronica, ma in modi nuovi ed entusiasmanti. Questa modifica ha effetto solo su Cortana in Windows e il tuo assistente alla produttività, Cortana, continuerà a essere disponibile in Outlook mobile , Teams mobile , Microsoft Teams display e Microsoft Teams rooms”.

La decisione di chiudere il supporto a Cortana non sorprende quindi, dato che al suo posto faranno il loro ingresso i servizi IA in cui sta investendo Microsoft.

  • Accesso vocale in Windows 11: questa è una nuova funzionalità di Windows 11 che ti consente di controllare il tuo PC e scrivere testo usando la tua voce. Puoi utilizzare i comandi vocali per aprire e passare da un’app all’altra, navigare sul Web e leggere e scrivere e-mail. L’accesso vocale funziona offline e utilizza il riconoscimento vocale avanzato per comprendere il tuo discorso e aiutarti a fare le cose.
  • Il nuovo Bing: il nuovo Bing basato sull’intelligenza artificiale ti consente di porre domande complesse e ottenere risposte concise da fonti affidabili sul Web. Puoi digitare o pronunciare le tue domande e Bing Chat ti darà una risposta sintetica citando più fonti attendibili.
  • Microsoft 365 Copilot: questa è una nuova funzionalità che utilizza l’intelligenza artificiale per trasformare le tue parole in un potente strumento di produttività. Utilizza i dati di Microsoft 365, ad esempio calendario, e-mail, chat, documenti e riunioni, per aiutarti a creare, modificare, condividere contenuti e altro ancora. Copilot aderisce ai principi di intelligenza artificiale di Microsoft e agli standard di intelligenza artificiale responsabile per garantire che i tuoi dati siano protetti e privati.
  • Windows Copilot: disponibile in anteprima per Windows 11 a giugno, fornisce assistenza IA centralizzata. Insieme, con Bing Chat e plug-in proprietari e di terze parti, puoi concentrarti sulla realizzazione delle tue idee, sul completamento di progetti complessi e sulla collaborazione invece di spendere energie per trovare, avviare e lavorare su più applicazioni.

Meta Quest 3 annunciato ufficialmente, prezzo e dettagli

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Meta ha annunciato il visore per realtà virtuale Quest 3, con la conferma che una finestra di lancio è prevista entro la fine del 2023 e con un prezzo a partire da 569 Euro per il modello da 128 gigabyte.

Nel suo comunicato Meta descrive così il visore di nuova generazione:

“Quest 3 combina il nostro display ad altissima risoluzione e l’ottica pancake per rendere i contenuti più belli che mai. Per alimentare quei pixel extra, questo sarà il primo visore dotato di un chipset Snapdragon di nuova generazione sviluppato in collaborazione con Qualcomm Technologies. Il chipset Snapdragon di nuova generazione offre più del doppio delle prestazioni grafiche rispetto alla GPU Snapdragon della generazione precedente in Quest 2, il che significa che otterrai prestazioni più fluide e dettagli incredibilmente nitidi nei giochi coinvolgenti”.

Meta Quest 3 ha un profilo ottico più sottile del 40%* rispetto a Quest 2, Quest 3 è un auricolare più elegante e confortevole. Meta ha anche riprogettato completamente i controller Touch Plus di Quest 3 con un fattore di forma più snello ed ergonomico.

E’ stata inclusa anche la tecnologia aptica TruTouch che ha debuttato per la prima volta in Touch Pro Il tracciamento delle mani sarà supportato immediatamente, quindi è possibile esplorare senza controller, grazie a Direct Touch che consente di usare solo le mani per interagire con oggetti virtuali.

Meta ha inoltre ha voluto precisare che, come il precedente modello, anche Quest 3 sarà retrocompatibile con tutti i precedenti giochi, cosa che garantisce fin dal lancio una libreria pregressa di oltre 500 titoli.

Ecco il trailer introduttivo del visore:

Taglio di prezzo per Meta Quest 2

Contestualmente all’annuncio del nuovo visore, Meta ha anche annunciato un taglio di prezzo per il precedente Quest 2, che a detta della società resterà attivo sul mercato come opzione entry level per coloro che non voglono spendere troppo per entrare nel mondo della VR.

A partire dal 4 giugno quindi, la società ha annunciato che porterà il prezzo di Quest 2 a $ 299,99 USD per la SKU da 128 GB e $ 349,99 USD per la SKU da 256 GB, aiutando ancora più persone ad accedere alla tecnologia della realtà virtuale all-in-one e alla vasta libreria di contenuti.

Non sappiamo ancora quali cambiamenti ci saranno per il mercato italiano. Attualmente i prezzi di Quest 2 in Italia sono rispettivamente di 449,99 euro per il modello da 128GB e 479,99 euro per quello da 256GB.

 

 

 

 

 

No Man’s Sky è arrivato su Mac, compatibile con i processori Silicon

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L’arrivo dei processori Apple Silicon sta sensibilmente cambiando l’approccio dei produttori al gaming su MacOS.

Ecco dunque che dopo Resident Evil Village, anche il gioco spaziale di Hello Games approda sui Mac di Apple dotati dei nuovi processori. E più nello specifico, sono disponibili con tutte le macchine dotate di chip M1, M2 e successivi, quindi Mac Mini, Mac Studio, MacBook Air e MacBook Pro dovrebbero essere adatti. I requisiti su Steam dicono che è richiesto un processore Intel i5 e almeno un AMD Radeon Pro 570X @ 4 GB, oltre a macOS Monterey 12.3.

Per quanto riguarda le features, la versione MacOS di No Man’s Sky supporterà il cross-play, il cross-save, e il supporto ai controller. Inoltre, coloro che lo hanno già acquistato su Steam, potranno scaricarlo gratuitamente senza costi aggiuntivi dal client di Steam.

Ecco i requisiti sulla pagina Steam:

Minimi

    • Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
    • Sistema operativo: macOS Monterey 12.3
    • Processore: Intel i5
    • Memoria: 8 GB di RAM
    • Scheda video: Radeon Pro 570X 4GB
    • Memoria: 15 GB di spazio disponibile

Consigliati

    • Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit

 “Esplora un’intera galassia, conosci pianeti e forme di vita diverse e fai fronte ai pericoli che incontrerai. In No Man’s Sky, ogni stella è la luce di un sole lontano, attorno al quale orbitano pianeti ricchi di vita: tu potrai visitare tutti quelli che vuoi. Vola dallo spazio profondo alle superfici dei pianeti, senza schermate di caricamento e senza limiti. In questo universo infinito generato in maniera procedurale scoprirai creature e luoghi che nessun altro giocatore ha mai visto, e che forse non vedrà mai”.

 

Samsung HUB annuncia l’arrivo di Antstream Arcade e Blacknut

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Samsung Electronics ha annunciato il rilascio di Anstream Arcade e Blacknut, che entrano a tutti gli effetti tra le fila dei partner Samsung all’interno della piattaforma Samsung Gaming Hub.

Gli utenti di Smart TV e Smart Monitor Samsung avranno in questo accesso a oltre 3.000 giochi; i gamer di tutte le età potranno trovare facilmente contenuti e applicazioni adatti a loro, scegliendo tra i migliori partner di streaming di videogames del settore, quali Xbox, NVIDIA GeForce NOW, Amazon Luna e Utomik oltre 1.400 giochi con arcade classici retrò su Antstream Arcade, oltre 500 giochi premium per tutta la famiglia e titoli esclusivi su Blacknut.

Cos’è Antstream

Antstream Arcade è il più grande servizio di retrogaming su cloud al mondo che offre ai giocatori l’accesso a oltre 1.400 giochi classici e 500 mini-sfide. Gioca a giochi arcade classici come “Pac-Man”, “Galaga”, “Dig Dug” e “Double Dragon” attraverso la tua Smart TV o monitor tramite il Samsung Gaming Hub.

Antstream Arcade offre attualmente 12 mesi di accesso alla piattaforma per € 12, a seconda della regione, uno sconto significativo per giocare all’ampio catalogo di giochi retrò della piattaforma.

Cos’è Blacknut

Blacknut è un servizio di streaming di videogiochi online che consente l’accesso immediato a centinaia di videogiochi. Con un abbonamento mensile, i gamer hanno a disposizione più di 500 titoli premium adatti a tutta la famiglia, cinque profili a cui possono accedere contemporaneamente e una libreria di giochi disponibile su tutti gli schermi.

Blacknut offre una vasta selezione di giochi per tutti i tipi di gamer, dal principiante al più esperto, in ogni parte del globo. Il catalogo include famosi successi come Metro Exodus e Overcooked 1 e 2, e offre in esclusiva agli utenti europei un’intera collezione di videogames Disney. Gli ultimi arrivati sul catalogo internazionale di maggio 2023 sono TT Isle of Man: Ride on the Edge 2 e Tour de France 2022, che offrono agli utenti Samsung la stessa esperienza immersiva di una gara in diretta televisiva.

Antstream Arcade e Blacknut sono disponibili per le TV Samsung 2021, 2022 e 2023. Per i TV 2022 e i TV 2021 con software aggiornato in vendita in mercati in cui il Samsung Gaming Hub non è disponibile, gli utenti possono trovare le app dei partner di gaming Samsung nell’App Store del TV.

 

Diablo IV: disponibile il precaricamento su PC e console

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Blizzard ha avviato il precaricamento di Diablo IV su PC e console, in vista dell’imminente pubblicazione prevista per il 6 giugno.

Coloro che hanno preordinato la Ultimate e Deluxe Edition, potranno accedere a Diablo IV in accesso anticipato dal 2 giugno, mentre chi ha prenotato l’edizione standard potrà accedere ai server con 24 ore dci anticipo, ovvero il 5 giugno 2023.

Il preload è disponibile su tutte le piattaforme: PC (via Battle.met), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S.

Nel frattempo ecco i requisiti ufficiali diffusi da Blizzard per il mondo PC, che offrono una certa scalabilità per adattare il gioco a tante configurazioni diverse.

Requisiti minimi di sistema

  • Sistema operativo: Windows® 10 64-bit, versione 1909 o più recente
  • Processore: Intel® Core i5-2500K o AMD™ FX-8350
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Grafica: NVIDIA® GeForce® GTX 660 o AMD Radeon™ R9 280
  • DirectX®: Versione 12
  • Archiviazione: SSD con 90 GB di spazio libero su disco
  • Internet: Connessione a Internet a banda larga

* Risoluzione nativa 1080p / risoluzione di rendering 720p, impostazioni grafiche ridotte, 30 fps

** Diablo IV cercherà di funzionare su hardware al di sotto delle specifiche minime, inclusi HDD, CPU dual-core e GPU integrate. Tuttavia, l’esperienza di gioco potrebbe risentirne in modo significativo.

Medi (Configurazione consigliata)

  • Sistema operativo: Windows® 10 64-bit, versione 1909 o più recente
  • Processore: Intel Core i5-4670K o AMD R3-1300X
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Grafica: NVIDIA GeForce GTX 970 o AMD Radeon RX 470
  • DirectX®: Versione 12
  • Archiviazione: SSD con 90 GB di spazio libero su disco
  • Internet: Connessione a Internet a banda larga

* Risoluzione 1080p, impostazioni grafiche medie, 60 fps

Alti

  • Sistema operativo: Windows® 10 64-bit, versione 1909 o più recente
  • Processore: Intel® Core i7-8700K o AMD Ryzen™ 2700X
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Grafica: NVIDIA GeForce® RTX 2060 o AMD Radeon™ RX 5700 XT
  • DirectX®: Versione 12
  • Archiviazione: SSD con 90 GB di spazio libero su disco
  • Internet: Connessione a Internet a banda larga

* Risoluzione 1080p, impostazioni grafiche alte, 60fps

Ultra 4k

  • Sistema operativo: Windows® 10 64-bit, versione 1909 o più recente
  • Processore: Intel® Core i7-8700K o AMD Ryzen™ 7 2700X
  • Memoria: 32 GB di RAM
  • Grafica: NVIDIA GeForce® RTX 3080; NVIDIA GeForce® RTX Serie 40 per DLSS3 completamente supportato o AMD Radeon™ RX 6800 XT
  • DirectX®: Versione 12
  • Archiviazione: SSD con 90 GB di spazio libero su disco
  • Internet: Connessione a Internet a banda larga

ChatGPT arriva in Italia su iOS e con alcune novità

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Come vi abbiamo riportato nei giorni scorsi, OpenAI ha lanciato l’app ufficiale di ChatGPT sui dispositivi iOS, tuttavia l’applicazione non era ancora disponibile sul mercato italiano.

La situazione però è cambiata nelle scorse ore, dato che l’azienda ha pubblicato una lista aggiornata dei paesi in cui è disponibile e tra questi figura, appunto, anche lo stivale.

Ecco la lista completa dei apesi nell’Unione Europea che potranno accedere all’intelligenza artificiale direttamente da iOS:

Albania, Algeria, Andorra, Angola, Antigua e Barbuda, Argentina, Armenia, Australia, Austria, Azerbaigian, Bahamas, Bangladesh, Barbados, Belgio, Belize, Benin, Bhutan, Bolivia, Bosnia ed Erzegovina, Botswana, Brasile, Brunei, Bulgaria, Burkina Faso, Capo Verde, Canada, Cile, Colombia, Comore, Congo (Congo-Brazzaville), Costa Rica, Costa d’Ivoire, CroaziaCiproRepubblica CecaDanimarca, Gibuti, Dominica, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Estonia, Figi, FinlandiaFrancia, Gabon, Gambia, Georgia, Germania, Ghana, Grecia, Grenada, Guatemala, Guinea, Guinea-Bissau, Guyana, Haiti, Santa Sede (Città del Vaticano), Honduras, Ungheria, Islanda, India, Indonesia, Iraq, Irlanda, Israele, Italia, Giamaica, Giappone, Giordania, Kazakhstan, Kenya, Kiribati, Kuwait, Kirghizistan, Lettonia, Libano, Lesotho, Liberia, Liechtenstein, LituaniaLussemburgo, Madagascar, Malawi, Malesia, Maldive, Mali, Malta, Isole Marshall, Mauritania, Mauritius, Messico, Micronesia, Moldova, Monaco, Mongolia, Montenegro, Marocco, Mozambico, Myanmar, Namibia, Nauru, Nepal, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Nicaragua, Niger, Nigeria, Macedonia del Nord, Norvegia, Oman, Pakistan, Palau, Palestina, Panama, Papua Nuova Guinea, Paraguay, Perù, Filippine, PoloniaPortogallo, Qatar, Romania, Ruanda, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Samoa, San Marino, Sao Tome e Principe, Senegal, Serbia, Seychelles, Sierra Leone, Singapore, SlovacchiaSlovenia, Isole Salomone, Sudafrica, Corea del Sud, Spagna, Sri Lanka, Suriname, Svezia, Svizzera, Taiwan, Tanzania, Thailandia, Timor Est (Timor-Leste), Togo, Tonga, Trinidad e Tobago, Tunisia, Turchia, Tuvalu, Uganda, Ucraina (con alcune eccezioni), Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti d’America, Uruguay, Vanuatu, Zambia.

L’applicazione può essere scaricata da questo link.

Nel momento in cui scriviamo l’app è stata anche aggiornata, ecco il changelog ufficiale:

  • Migliorato il supporto delle lingue da destra a sinistra: le risposte nelle lingue da destra a sinistra ora verranno visualizzate correttamente.
  • Input vocale migliorato: ora puoi personalizzare la lingua predefinita per l’input vocale nelle impostazioni.Cancella cronologia chat: vai a Controlli dati (in Impostazioni) per cancellare la cronologia chat.
  • Disattiva cronologia: le chat avviate sul tuo dispositivo quando la cronologia chat è disattivata non verranno utilizzate per migliorare i nostri modelli, non verranno visualizzate nella cronologia sugli altri dispositivi e verranno archiviate solo per 30 giorni. Questa impostazione non si sincronizza tra i dispositivi. Puoi trovarlo in Controlli dati nelle Impostazioni della tua app.

Nokia 2660 Flip arriva in Italia, prezzo e dettagli per il “cellulare retrò”

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In un mercato sempre più popolato da device super tecnologici e avanguardistici, tra doppi schermi e touch, continuano a trovare spazio anche i cellulari che guardano con fierezza al passato.

In questo spazio si intrufola il nuovo Nokia 2660 Flip, un revival dell’originale 2660 Flip lanciato sul mercato nel 2007, con un design stilizzato e ffresco, ma comunque ben saldo a un modo di concepire i cellulari che andava molto di moda in quel periodo storico.

Il cellulare è lontano dalla moderna filosofia degli smartphone, quindi non abbiamo particolari processori o sistemi operativi che garantiscono l’accesso alle applicazioni social o di messaggistica. Si tratta di un prodotto quint’essenziale, indirizzato all’utenza meno avvezza ai device moderni. Abbiamo dunque un display QVGA interno da 2.8 pollici, a quello secondario esterno da 1.77″ con risoluzione QQVGA, e una classica tastiera numerica.

Sotto la scocca si celula un processore Unisoc T107, affiancato da 48MB di RAM e 128MB di memoria interna espandibile per archiviare foto e musica. Il device supporta le reti 4G, Bluetooth 4.2, mentre il comparto fotografico ovviamente deve fare i conti con degli evidenti limiti, dato che abbiamo una fotocamera posteriore da 0,3 megapixel con flash LED. èresente poi una porta jack audio da 3,5 mm e il supporto alla radio FM.

Cosa altrettanto importante, che rende bene l’idea del target a cui mira Nokia, è la presenza della compatibilità con gli apparecchi acustici (HAC) e un pulsante dedicato alle chiamate d’emergenza.

Nokia 2660 Flip è disponibile al prezzo di 79,99 Euro, nelle due colorazioni Pop Pink e Lush Green.

ASUS Rog Ally: il nuovo firmware migliora le prestazioni del 20%

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Abbiamo già parlato in precedenza dei problemi che affliggono attualmente ROG Ally e di cui anche Asus ha ammesso di esserne consapevole.

La società aveva promesso dei miglioramenti entro l’uscita sul mercato e nelle scorse ore è emerso che il nuovo aggiornamento firmware pubblicato dalla società, ha effettivamente migliorato le prestazioni del device in alcuni punti sensibilmente critici quando si usa il dispositivo con un TPD inferiore, tra i 9 e i 15 Watt.

ASUS ha appena rilasciato un nuovo firmware per ROG Ally che funziona solo con i driver GPU più recenti. Questo firmware fornisce una spinta sostanziale ai giochi quando eseguiti in modalità a basso consumo.

Lo youtuber Dave 2D ha pubblicato un video proprio per evidenziare i miglioramenti alle prestazioni in questa fascia bassa di consumo energetico e ha dai test pare che i miglioramenti sono piuttosto sensibili, pari al 20%.

Il nuovo firmware mette finalmente la console in coppia con AYANEO 2S, la nuova console basata su Ryzen 7 7840U Phoenix APU (praticamente una versione standard di Ryzen Z1). Il boost, che viene mostrato come una barra verde rispetto al firmware originale in giallo, è compreso tra il 15% e il 20% nei giochi a 720p. L’Ally ora è veloce quanto AYANEO 2S, quindi con questi obiettivi di potenza entrambi i dispositivi adesso riescono a garantire prestazioni migliori rispetto a Steam Deck.

Tuttavia, Steam Deck ha ancora un vantaggio a bassissima potenza. L’APU personalizzata è stata progettata per funzionare anche a 3 W, anche se questa modalità dovrebbe essere utilizzata solo per giochi isometrici 2D leggeri, ma anche a 9 W, lo Steam Deck è in realtà più veloce di ROG Ally in tutti i giochi che sono stati testati. Al netto di questo però, Steam Deck continua a porsi come un’opzione migliore e di gran lunga più economica rispetto alla concorrenza.