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OnePlus 5 sarà compatibile con i temi, potrete vestirlo a piacimento

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L’annuncio ufficiale di OnePlus 5 è davvero vicino e giorno dopo giorno la rete ci accompagna all’evento con nuove informazioni su quello che sarà uno dei migliori top gamma di questa metà 2017. Molto attiva a regalare informazioni è la stessa OnePlus che su Twitter e comunque generalmente all’interno dei suoi canali social rilascia piccole ma sostanziose informazioni su quello che sarà il top gamma.

La prima informazione che trapela oggi ufficialmente da OP è che probabilmente OnePlus 5 sarà compatibile con la personalizzazione dei temi. L’immagine qui sopra pubblicata è stata infatti accompagnata con la frase “Software progettato con stile e raffinatezza“. L’immagine sopra pubblicata presenta poi numerosi stili diversi, segno che evidentemente il top gamma non avrà un unico stile, ma tanti a seconda di quelli che sono i gusti del cliente. Ovviamente noi ci stiamo lanciando in supposizioni e durante la presentazione potremmo essere smentiti.

Altra novità del dispositivo è la possibilità di modificare in tempo reale la temperatura del colore dello schermo, una sorta di filtro a luce blu. La luce blu infatti, soprattutto di sera, può causare disturbi all’occhio, ormai ogni smartphone è provvisto di tale filtro, quindi è di certo un valore aggiunto a questo OnePlus 5.

Xavier, un nuovo trojan che ha colpito oltre 800 app Android

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I ricercatori di Trend Micro hanno recentemente scoperto un nuovo Trojan, chiamato Xavier il quale è riuscito a nascondersi e ad infettare ben 800 applicazioni Android presenti sul Play Store di Google, che a loro volta hanno generato milioni di download.

La stragrande maggioranza delle applicazioni presenti sullo store di Google sono gratuite, per cui gli sviluppatori decidono di inserire degli annunci pubblicitari per trarne ugualmente profitto, che possono provenire sia dalla piattaforma ufficiale di BigG, ovvero AdSense, sia da piattaforme pubblicitarie di terze parti. Lo scorso settembre 2016 una di queste piattaforme esterne ha cominciato ad occultare e diffondere proprio Xavier.

Il trojan mascherato da libreria per gli avvisi pubblicitari è in grado di sottrarre le informazioni personali degli utenti, eludendo facilmente i controlli di Google e diffondendosi su centinaia di app ignare di essere infette. In più, è capace di scaricare ed eseguire un ulteriore codice malevolo, con conseguenze potenzialmente ancora peggiori per la sicurezza dei dati.

Ad ogni modo Xavier non costituisce più una minaccia per le app dello store poiché è stato eliminato da circa un mese, anche se ormai avrà già infettato milioni di dispositivi.

Di solito il consiglio di base per evitare virus e malware sui propri dispositivi mobile è quello di scaricare applicazioni solo tramite lo store ufficiale di Google, ma come si è appena potuto constatare a volte questo può rivelarsi inutile: l’unico modo per aumentare ancora di più la sicurezza del nostro device è quello di optare per l’installazione di applicazioni accreditate, ovvero quelle sviluppate da aziende note e verificate o in alternativa scegliere un buon antivirus.

Per nostra fortuna Xavier non ha colpito né l’Europa né gli USA: come dimostra il grafico a seguire, il numero di download di applicazioni infette è avvenuto maggiormente nel sud est asiatico.

Galaxy Note 8 con Samsung Internet 5.2 spotta online

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Un particolare device con codice modello SM-G950F è trapelato in rete attraverso una scheda di test per verificare la velocità del browser. Il codice modello sembra combaciare in tutto e per tutto con quello che è Samsung Galaxy Note 8 che è atteso per la prossima IFA di Berlino. Grazie alla scheda trapelata possiamo confermare che il prossimo top gamma sarà equipaggiato con l’ultima versione di Android Nougat 7.1.1.

Il test è stato effettuato dal Samsung Galaxy Note 8 sul sito HTML5Test attraverso l’ultimo browser Samsung Internet 5.2. Alla fine del benchmark il browser è riuscito a guadagnare un punteggio di 488 punti su 555, punteggio decisamente alto che fa ben sperare riguardo la qualità della navigazione sul prossimo top gamma. Secondo quanto riportato dalla fonte il Note 8 dovrebbe essere equipaggiato con un display da 6,3″ AMOLED Q-HD6 dall’aspect ratio in 18.5:9, il processore che  viene menzionato per il mercato Europeo è l’attuale Exynos 8895, per noi quindi alcuna differenza. Negli altri mercati invece dovrebbe essere disponibile con SoC Snapdragon 836.

Purtroppo la scheda non riesce a regalarci qualche altre informazione specifica sul dispositivo, siamo comunque certi che prima o poi il prodotto farà la sua comparsa online anche in qualche video. Alla fine settembre non è così lontano, basta godersi le vacanze estive e non pensare di continuo al prossimo top gamma, ci riuscirete?

Samsung Galaxy S8, con il nuovo aggiornamento un downgrade alla barra di navigazione

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Samsung Galaxy S8 sta per ricevere anche in Italia in nuovo aggiornamento software che porterà con se le patch di sicurezza di giugno ma anche un downgrade ad alcune funzioni del device. Il nuovo update è già pronto in USA ed ha un peso di 454MB ed in totale, almeno secondo quanto riportato dal changelog, sono state risolte complessivamente 119 vulnerabilità legate alle patch di sicurezza.

Purtroppo però ci sono anche alcune particolari funzionalità che sono state rimosse, parliamo specificamente della barra di navigazione del dispositivo che ora, per qualche strana ragione, non può più essere impostata con colori a nostra scelta, ma soltanto scegliere tra quelli predefiniti. Samsung però ha voluto anche introdurre alcune nuove funzionalità che potrebbero effettivamente tornare utili a molti utenti in determinate situazioni. Potremmo impostare un nuovo tasto posizionato in basso a sinistra dello schermo con cui andremo a nascondere completamente la barra di navigazione.

Allo stesso modo invece potremmo anche forzare la visualizzazione della stessa barra che però non funziona in tutte le app. Per esempio se vogliamo bloccare la visualizzazione della barra a schermo su YouTube mentre vediamo un video fullscreen la funzionalità verrà meno. Il rilascio del nuovo update per Samsung Galaxy S8 è previsto durante il corso delle prossime settimane.

LG G7 e LG V30 debutteranno prima del previsto: l’obiettivo è anticipare la concorrenza

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Mettere in mostra tutte le proprie qualità prima dell’avvento sul mercato dei principali smartphone della concorrenza. Sembra esser questo l’imperativo categorico di LG, nei cui buoni propositi per l’anno venturo (ma anche dell’ultimo scorcio di quello attuale) rientrerà innanzitutto una rivisitazione delle strategie commerciali. In testa il lancio di LG G7 e LG V30, da consumarsi in un lasso di tempo ragionevole e, soprattutto, anticipatore rispetto alle analoghe mosse dei competitors.

Il produttore di Seoul vuole insomma giocare d’anticipo, mettendo di fatto a disposizione dei consumatori i propri <<gioielli>> nel più breve tempo possibile, prima che i rivali più quotati (leggasi Apple, Samsung e Huawei) possano presentare in pompa magna i dispositivi di nuova generazione. Una mossa che d’altro canto sembra essere analoga a quella messa in piedi da Samsung da ormai due anni a questa parte, se è vero che la data tradizionale del debutto dei due scorsi esponenti della gamma Note (Note 5 e Note 7) ha visto spostare mestamente il proprio punto di riferimento dal consueto scenario di IFA 2017 in scena a settembre ad un vero e proprio evento Unpacked programmato attorno al mese di agosto. L’obiettivo fu presto detto: anticipare il keynote di Apple ed il consequenziale lancio dei nuovi iPhone.

Ebbene, anche LG dovrebbe riproporre una tale strategia. A confermarlo è un rapporto proveniente dalla Corea del Sud, secondo il quale LG G7 debutterà qualche settimana prima rispetto alla data tradizionale: niente Mobile World Congress 2018, dunque, e in tal senso prenderebbe corpo l’ipotesi di una presentazione stampa (magari in separata sede) prevista per gennaio. Analoga sorte riguarderà anche LG V30: il successore dell’attuale phablet Android improntato sulla multimedialità farà il suo ingresso sul mercato in anticipo, forse già a partire dal mese di agosto, magari a ridosso del lancio di Note 8.

La notizia è lungi dall’essere ufficiale, sebbene ritenuta plausibile e verosimile. Ad una richiesta di maggiori ragguagli, un portavoce LG ha preferito glissare con un laconico <<nulla è stato ancora deciso>>. La palla passa adesso ai mesi che verranno, e una conferma diretta la potremmo avere già a partire dal mese di agosto: se V30 guadagnasse infatti l’ufficialità, a questo punto dovrebbe essere certo il debutto anticipato di LG G7, pronto a bissare il successo dell’attuale e concreto smartphone con inedito form-factor in 18:9.

Ritardi per Samsung Galaxy Note FE, slitta tutto al 30 luglio

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Rispetto a quanto precedentemente riportato pare che le cose continuino ad andare male per il “nuovo” Samsung Galaxy Note FE, ovvero un Note 7 rigenerato e che dovrebbe arrivare anche sul nostro mercato ad un prezzo ridotto. Si parlava di una data di lancio fissata per il 7 luglio prossimo, quindi tra meno di un mese, ma per alcuni problemi interni ora la data di scadenza è invece slittata al prossimo 30 luglio.

Si parla come accennato in precedenza di possibili ritardi dovuti a problemi interni, pare però, secondo una fonte del settore, che in realtà i problemi siano ben altri e legati a Samsung Galaxy S8. La popolarità di questi device è così elevata che Samsung sta facendo di tutto per ritardare l’uscita del phablet in modo da non contaminare la scia d’acquisto del device. Prima o poi dovrà comunque arrivare sul mercato, ma diciamo che più tardi arriva e meglio è per l’azienda sudcoreana.

Il Samsung Galaxy Note FE ha subito come già riportato anche alcune modifiche estetiche che vedono l’introduzione del nuovo tasto per attivare l’assistente vocale Bixby. L’azienda punta molto su questo nuovo software anche se purtroppo nel nostro paese non se ne fa nulla se non per la fine dell’anno, salvo ulteriori ritardi.

Samsung Galaxy Note 8 “Gr3at” arriva a settembre con l’IFA di Berlino

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Giochi di parole in casa Samsung con il prossimo Samsung Galaxy Note 8 che secondo il sempre ben informato Evan Blass viene riconosciuto con il nome in codice “Gr3at”. No, il 3 messo li in mezzo non è un nostro errore di battitura, ed anche Evan si chiede il perché di questa composizione, ma tant’è che attualmente questo è il nome del dispositivo.

Sempre secondo altre informazioni disponibili in rete Samsung non ha assolutamente intenzione di correre questa volta, proprio come non ha corso con il recente S8. Non ci sarà alcuna presentazione a metà agosto e tutto sarà rimandato a settembre durante l’IFA di Berlino. Non c’è motivo di correre, è bene fare le cose con calma senza causare altri disastri all’azienda e ai clienti. L’uscita del prodotto sarebbe a questo punto pianificata per la fine dello stesso mese o, al massimo, per i primissimi giorni di ottobre.

Ritornano poi anche le solite dicerie sulla scheda tecnica in cui continua a comparire per il prossimo Samsung Galaxy Note 8 uno schermo da 6,3″ Q-HD+, questa volta si parla però di 6GB di memoria RAM che in ogni caso potrebbero essere disponibili unicamente per il mercato Coreano e Cinese così come accaduto con S8. Il SoC invece dovrebbe proprio essere il nuovo Snapdragon 836 ed a bordo dovremmo trovare Android N 7.1.1.

iPhone 7S plus con modulo di ricarica wireless, “farà parte della tripletta di settembre”

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Per una volta l’attenzione non ricade su iPhone 8 ma sulla serie iPhone 7S, serie di device che in ogni caso arriverà il prossimo settembre insieme al nuovo top gamma. Grazie ad uno dei partner di Apple che durante una riunione con gli azionisti ha rilasciato qualche dichiarazione di troppo sui prossimi dispositivi di Apple e pensiamo che la casa di Cupertino non ne sarà felice per niente.

La serie di iPhone 7S esteticamente sarà molto simile a quanto oggi disponibile, tuttavia a livello hardware ci sarà un miglioramento tangibile a livello di prestazioni, tanto che rispetto ad iPhone 8 non dovrebbe cambiare quasi nulla. iPhone 7S Plus per esempio sarà dotato anche di modulo di ricarica wireless che permetterà al dispositivo di ricaricare senza utilizzare cavi ma semplicemente appoggiandolo con la schiena sulla basetta di ricarica. Ci saranno anche tantissimi altri miglioramenti che interesseranno al certificazione IP dei prodotti.

Sempre secondo la fonte Apple migliorerà di parecchio la qualità costruttiva dei suoi tre device andando a sua volta a migliorare la certificazione IP. I nuovi iPhone saranno resistenti ai liquidi e forse si potrebbe passare a questo punto da IP67 a IP68. Attendiamo nuove perdite di informazioni nel corso dei prossimi giorni.

Europa contro Pirate Bay: “non rispetta il copyright”

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Guai in vista per i gestori di Pirate Bay, il famoso sito di condivisione dei file online: secondo l’Unione europea, il sito non rispetta il diritto d’autore.

Secondo l’Europa il sito violerebbe il copyright anche se non direttamente perché sono altre persone che caricano contenuti piratati: nella sentenza della Corte si spiega che “gli amministratori di Pirate Bay non possono ignorare il fatto che tale piattaforma dà accesso ad opere pubblicate senza l’autorizzazione dei titolari di diritti”.

Tale sentenza è stata emessa a seguito delle rimostranze della fondazione dei Paesi Bassi per la protezione dei diritti d’autore, la Stitching Brein, la quale si è rivolta alla giustizia per far ingiungere alla Ziggo e alla XS4ALL – fornitori di accesso ad internet – di bloccare i nomi di dominio e gli indirizzi IP di The Pirate Bay.

Come sottolineato dalla stessa Corte di Giustizia UE, Pirate Bay permette la condivisione e il download in ”frammenti” di contenuti – i famosi torrent – che si trovano nei PC di vari utenti: gran parte di essi sono protette dal diritto di autore e la loro condivisione non è consentita.

La sentenza è piuttosto chiara: “Pur ammettendo che le opere di cui trattasi sono state messe online dagli utenti, la Corte sottolinea che gli amministratori della piattaforma svolgono un ruolo imprescindibile nella messa a disposizione di dette opere”.

Come affermato poco fa, i gestori non possono ignorare la diffusione dei contenuti protetti dal copyright nella loro piattaforma, poiché così facendo sono ritenuti responsabili di contribuire attivamente alla violazione dei diritti d’autore.

“Gli amministratori di «The Pirate Bay» sono peraltro stati informati del fatto che la loro piattaforma dà accesso ad opere pubblicate senza l’autorizzazione dei titolari di diritti. Inoltre, gli stessi amministratori manifestano espressamente, sui blog e sui forum disponibili sulla piattaforma, il loro obiettivo di mettere a disposizione degli utenti opere protette, incitando questi ultimi a realizzare copie di tali opere”, si legge nella sentenza.
“Infine, la messa a disposizione e la gestione di una piattaforma quale «The Pirate Bay» sono realizzate allo scopo di trarne profitto, dal momento che tale piattaforma genera, come risulta dalle osservazioni presentate alla Corte, considerevoli introiti pubblicitari”, conclude la Corte di giustizia dell’Unione europea.

Nel frattempo ben trenta aziende del settore dell’intrattenimento, tra cui Disney, Netflix e Amazon, hanno appena costituito la Alliance for Creativity and Entertainment proprio allo scopo di combattere la pirateria online.

Pirateria: creata un’alleanza per combatterla

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Con l’acronimo ACE nasce Alliance for Creativity and Entertainment, dove si ritrovano riunite 30 compagnie per combattere la pirateria, da sempre tra le priorità dei creatori di contenuti e dei principali servizi on demand.

Sono attualmente 480 i servizi on demand legali che operano in tutto il mondo e, se si considera che nei soli Stati Uniti fruttano ben 1.200 miliardi di dollari e danno oltre 5,5 milioni di posti di lavoro ogni anno, si intuisce quanto sia importante la lotta alla pirateria e quanto sia stata essenziale la costituzione di un’alleanza per combatterla.

La volontà di ACE è di allargare quanto più possibile gli sforzi collettivi per ridurre la pirateria online, anche avvalendosi di collaborazioni varie come quelle con enti e strutture dello spessore di MPAA, Motion Picture Association of America, le forze dell’ordine e le organizzazioni nazionali per la protezione dei contenuti.

Per riuscire a far desistere gli utenti dal compiere un‘attività truffaldina, dunque, si gioca “la carta della sicurezza”: quando qualcuno visita “siti pirata” si espone a rischi.

La pirateria è illegale, inaffidabile e rischiosa“: questo è quanto afferma Andrew Griffith, consigliere d’amministrazione di Sky Group plc.

Lo studio condotto da Digital Citizens Alliance nel 2015 ha appurato che 1 sito su 3 è veicolo di malware e di tutte le problematiche inerenti.

David Hyman, General Counsel di Netflix, dichiara quanto segue: “Mentre noi siamo concentrati nel fornire una grande esperienza di consumo che in ultima analisi scoraggi la pirateria, esistono ancora in tutto il mondo cattivi giocatori che cercano di trarre profitto dal duro lavoro degli altri. Con l’adesione ad ACE lavoreremo insieme, condivideremo conoscenza e sfrutteremo le risorse combinate anti-pirateria del gruppo per affrontare il problema globale della pirateria online“.

Anche  Graham Burke, Co-Chairman e Co-CEO di Village Roadshow, si unisce al coro di proteste affermando: “ACE sosterrà la sopravvivenza della comunità creativa e si assicurerà che il pubblico continui a fruire dei contenuti di alta qualità che da sempre si aspetta. L’alleanza potenzierà gli sforzi collettivi nella lotta alla pirateria online sradicando le imprese criminali che traggono profitto dal furto di materiale protetto da copyright, promuovendo allo stesso tempo il mercato legale per quel materiale, e fondamentalmente farà sentire più al sicuro i consumatori sul fatto che quel che sceglieranno di vedere non supporterà in alcun modo attività illegali”.

D’altra parte come dar loro torto: è inaccettabile che l’impegno, l’ingegno e gli sforzi di alcuni debbano essere a volte vanificati (e chissà di quanto, monetariamente parlando) da questo genere di operazioni.

Due realtà a confronto: chi forse non può spendere e chi forse vuol troppo guadagnare. Ci sarà mai un pacifico incontro?

Teardown iPad Pro 10.5: bello da vedere ma difficile da riparare

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iFixit si mette nuovamente all’opera con il teardown iPad Pro 10.5. Il nuovo tablet di Apple, bellissimo esteticamente, sarà davvero difficile da riparare.

Il nuovo iPad Pro 10.5 porta qualche miglioramento e delle nuove funzioni nel mondo dei tablet. Dato che le vendite di questi dispositivi continuano a diminuire, con iPad Pro 10.5 l’azienda offre un display da 120 Hz che rende lo scorrimento più piacevole. Inoltre, il nuovo device offre delle grandi prestazioni e migliora decisamente l’esperienza utente con l’utilizzo della Apple Pencil.

Tutto ciò potrà essere sfruttato con l’arrivo del nuovo iOS 11, il nuovo aggiornamento di sistema che offre su iPad la dock ed amplia le funzionalità multitasking rendendo la tavoletta digitale molto più produttiva e simile ad un notebook.

Tuttavia, quello che stiamo vedendo adesso è l’hardware e non il software interno. iFixit si è dedicato nelle ultime ore ad effettuare il teardown iPad Pro 10.5 per vedere cosa c’è all’interno e capire quanto sia facile da riparare.

Purtroppo, durante il disassemblaggio si è constatato che non è affatto facile provvedere alla riparazione del device. Vi sono enormi quantità di colla, il pannello LCD è fuso con il vetro anteriore e risulta difficile eseguire operazioni di base come la sostituzione della batteria o dello schermo.

Di seguito vi lasciamo tutta la procedura eseguita: iFixit ed iPad Pro 10.5

OUKITEL U22 con Android 7 nel primo video hands on

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Abbiamo parlato qualche giorno fa dell’imminente arrivo sul mercato di OUKITEL U22, il primo smartphone ad essere dotato di ben 4 fotocamere, ed ora la casa madre ci tiene a condividere con il suo pubblico del primo video hands on del telefono.

Il video mostra il reale design di OUKITEL U22 con un display curvo 2.5D e con una forma ergonomica sul retro. Il software sarà a scelta tra Android Stock e la UI tradizionale dei dispositivi OUKITEL. Secondo le ultime notizie la batteria è stata cambiata con un modello da 2700mAh, rispetto alla precedente da 2500mAh. Non mancheranno alcune gesture come la disattivazione dell’altoparlante quando lo si mette all’orecchio, per eseguire uno screenshot, o il doppio tap sul pulsante home per bloccare la schermata, oltre ad altri gesti intelligenti con il disegnare lettere sul display per lanciare alcune specifiche applicazioni. Ci sarà anche la modalità ad una mano, essendo il display da 5.5 pollici e non adatto all’utilizzo di mani piccole.

Sul retro troviamo il sensore per le impronte digitali con diverse funzionalità attivabili nelle impostazioni: può essere utilizzato per bloccare e sbloccare lo smartphone, per scattare fotografie, riprodurre musica ecc. Alla fine del video, OUKITEL U22 mostra diversi effetti di foto che si possono ottenere grazie alla combinazione dei due sensori posteriori che ricordiamo essere da 8 Megapixel (interpolato a 13mpx) e da 2 Megapixel.

La prevendita inizierà martedì 20 giugno e durerà per una settimana. Per saperne di più vi lasciamo al link della casa dove registrarsi per rimanere aggiornati sul dispositivo e a quello per la scheda tecnica completa.