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Multitasking su Android Wear con Swipify

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A volte l’interfaccia di uno smartwatch con Android Wear potrebbe risultare un po’ troppo macchinosa per alcuni utenti; potremmo allora essere aiutati da Swipify, studiata appositamente per aprire le applicazioni appena (o più spesso) eseguite in un modo più rapido.

Con un semplice swipe permette di aprire tutte le app recenti su Android Wear, sebbene questa piattaforma attualmente non possieda una vera e propria modalità multitaskig. Una volta installata sarà sufficiente effettuare lo swipe da sinistra a destra dello schermo dello smartphone in modo da aprire l’applicazione, mentre per passare da un’app all’altra basterà uno swipe da destra verso sinistra.

Swipify

Leggi anche: Wear Audio: ecco il registratore vocale per Android Wear

Possono essere gestite anche altre funzionalità come la regolazione della luminosità, l’impostazione del display in modalità “Always On” e la possibilità di vedere la quantità di RAM disponibile sul dispositivo.

Attualmente l’applicazione è in versione beta e presenta dunque qualche piccolo bug.

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Huawei Ascend Mate 3 potrebbe essere lanciato a settembre?

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Huawei Ascend Mate 3 sarà il nuovo dispositivo della casa cinese che dovrebbe essere presentato a settembre, durante L’IFA 2014; poco dopo il lancio dell’Ascend Mate 2, durante il MWC 2014, Huawei è pronta con l’uscita del suo successore Ascend Mate 3 che secondo il sito cinese IT168 è il dispositivo che abbiamo visto fino ad ora col nome di Ascend D3. Secondo quanto riferito, Huawei intende fondere insieme la serie Mate e la serie D, con l’eliminazione di quest’ultima a favore di un’unica linea Mate.

Il phablet in questione dovrebbe essere presentato con il nuovo SoC Huawei Kirin 920: un quad-core con una tecnologia Cortex-A7, del quale si sa ancora molto poco. Il resto delle caratteristiche dovrebbe comprendere un display Full HD con diagonale di 6 pollici e tecnologia IPS, 2GB di RAM, 16GB di memoria interna, connettività LTE e due fotocamere: quella posteriore con sensore da 13 megapixel e quella anteriore con sensore da 5 megapixel con grandangolo.

Nessuna altra informazione al riguardo, attendiamo dunque ulteriori notizie per tenervi aggiornati.

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Progetto Baseline: le lenti a contatto intelligenti di Google che migliorano la salute

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Come vi avevamo anticipato in un articolo di qualche mese fa, sembra che Google stia portando avanti il famoso progetto basato su lenti a contatto intelligenti, ora denominato Progetto Baseline. Tutto questo, insieme alla mole di accessori legati a dispositivi mobili di ogni genere messi in campo negli ultimi tempi (dal cardio-frequenzimetro al più sofisticato indossabile del momento), non fa che darci una ulteriore conferma di quanto tecnologia e salute stiano sempre più viaggiando di pari passo. Quest’ultima sta per diventare un grande affare commerciale, e non soltanto in termini economici (benché si avrà senz’altro a che fare con ingenti somme di denaro, dato che il settore sanitario si stima raggiungerà solo negli Stati Uniti un valore di circa 10 trilioni di dollari negli anni a venire), ma proprio per quanto riguarda la direzione che sta intraprendendo il genere umano, soprattutto nei paesi più sviluppati dove la popolazione tende ad allungare sempre più le proprie aspettative di vita.

Ebbene, è qui che entra in gioco l’ultima sfida di Google: il Progetto Baseline, anche conosciuto come Baseline Study. Esso prevede la raccolta di informazioni genetiche e molecolari, in via del tutto anonima, relative a un campione di volontari cui verrebbero fatte indossare queste lenti a contatto intelligenti. Il suddetto campione sarà inizialmente composto da soli 175 individui, che aumenterebbero gradualmente fino a coinvolgere alla fine migliaia di persone. L’obiettivo è semplice: ottenere l’identikit di un essere umano in salute. Il Dott. Andrew Conrad, biologo molecolare, si è unito allo staff di Google X e dirigerà il progetto. Egli ha messo insieme una squadra di circa 100 persone esperte in vari settori della scienza tra cui psicologia, biochimica, ottica, ecc., con il compito di osservare le enormi quantità di dati che il laboratorio sarebbe in grado di radunare, e possibilmente aiutare la comunità medica a scoprire e curare i problemi di salute più rilevanti, dal diabete ai disturbi cardiaci.

Le suddette lenti a contatto intelligenti sarebbero integrate da componenti micro-elettronici in grado di monitorare i livelli di zuccheri nel sangue della persona che le indossa, quasi in maniera continuativa.

Con l’aumentare dei partecipanti, sarà possibile individuare l’andamento degli stati biologici umani, fino a identificare – con l’aiuto delle smisurate capacità di calcolo di Google – dei “biomarcatori” che aiutino ad impedire lo sviluppo di gravi malattie negli individui. Per esempio alcuni marcatori potrebbero indicare gruppi di persone in grado o meno di smaltire efficacemente certi tipi di sostanze alimentari. Altri marcatori potrebbero suonare un campanello d’allarme in merito a diabete, cancro o disturbi cardiaci. I dati che Google si procurerà grazie alle lenti a contatto intelligenti, verranno – ribadiamo – trattati in forma anonima e per nessun motivo divulgati o trasmessi a compagnie di assicurazione. Il Progetto Baseline sarà anche monitorato da importanti commissioni di controllo; la Duke University e la Stanford University vigileranno sull’uso che si farà delle informazioni ottenute.

Data la tendenza cui stiamo ultimamente assistendo in campo tecnologico, qualunque risultato possa emergere dal Progetto Baseline, alla fine diventerà qualcosa con cui tutti quanti noi ci ritroveremo ad interagire con la stessa familiarità con cui oggi interagiamo coi nostri smartphone e smartwatch.

Via

Galaxy S5: modalità bambino e l’HDR in due nuovi video

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Samsung Galaxy S5 mostra le sue potenzialità in altri due video promozionali, nei vedremo due delle principali caratteristiche che la casa coreana presenta all’interno del suo recente top di gamma.

Viene mostrata la modalità kids, che permette appunto di avere un maggiore controllo sui bambini quando gli si lascia il cellulare, lasciando attive solo alcune applicazioni abilitate dal genitore e nel secondo video esalta la potenza della

Vi consigliamo di leggere: Samsung Galaxy S5: ecco un’aggiornamento per migliorarne le prestazioni

Inutile dire che il Galaxy S5 è un ottimo dispositivo, con i suoi difetti certo, ma chi non li ha; vi lasciamo dunque ai video promozionali augurandovi una buona visione e con la speranza che siano di vostro gradimento.

https://www.youtube.com/watch?v=qyG1H9QABqA
https://www.youtube.com/watch?v=4vnwqyc2s2U

Samsung Galaxy S4 va a fuoco sotto il cuscino

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Non è certo una bella storia quella che vi stiamo per raccontare, ma è purtroppo capitato quel che non dovrebbe: una ragazza del Texas mettendo sotto il cuscino il proprio smartphone si è svegliata con un’enorme odore di bruciato proveniente dallo smartphone, un Samsung Galaxy S4

Samsung-Galaxy-S4-catches-fire-under-the-pillow-of-a-13-year-old-girl

Sono cose che non dovrebbero accadere e non si spiega l’accaduto, fortunatamente la vicenda non ha avuto risvolti più gravi, gli unici danni riportati non sono alla persona, bensì al cuscino, al materasso e alla biancheria.

Ovviamente consigliamo tutti di non tenere il proprio smartphone coperto da indumenti o altro, come spiega anche Samsung nelle avvertenze che invaliderebbero la garanzia del prodotto, ma rimangono comunque casi limite. Quindi lasciate il dispositivo sempre all’aria aperta, sopratutto se avete un Samsung Galaxy S4!

Google Hands-Free: l’icona svelata da Google

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Google ha mostrato erroneamente l’icona di un’applicazione dal nome di Google Hands-Free che probabilmente vedremo nel futuro di Android e secondo alcuni rumors, dovrebbe essere un’app che si basa sul principio di funzionamento del display attivo del Motorola Moto X implementando anche altre funzioni.

Google Hands-Free

Il suo nome, Google Hands-Free e da quanto abbiamo capito, dovrebbe essere stata concepita per i sistemi da auto basati su Android e si interfaccerebbe, tramite bluetooth al car system per darci la possibilità di interagire con i comandi vocali, come per altro mostrato al recente Google I/o 2014.

Al momento non abbiamo altre notizie in merito, ne altro da aggiungere, se non che Google come sempre non smette di stupirci e il suo continuo lavoro per rendere semplici le cose e per aiutare le persone è continuo, e noi ne siamo molto felici.

Google lavora a un nuovo tipo di lenti a contatto

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Google a quanto pare è al lavoro su un nuovo progetto, ovvero la creazione di lenti a contatto capacitive, dotate al contempo di una funzione di identificazione dell’iride (cioè in teoria dovrebbero essere in grado di proiettare una sorta di codice associato all’iride dell’utente).

Il brevetto relativo all’identificazione dell’iride consentirebbe a questa di essere utilizzata come una password, mentre quello riguardante il sensore capacitivo avrebbe invece la funzione di confermare l’appartenenza dell’iride scansionata ad un vero e proprio occhio umano piuttosto che a un artificioso congegno di frode.

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Ancora non si sa se al momento Google abbia realmente intenzione di mettere in campo questo progetto (che precisiamo non avere nulla a che fare con i famosi Google Glass di qualche tempo fa), oppure se desideri tenerlo in serbo per il futuro; noi parteggiamo vivamente per la prima ipotesi, dato che l’idea potrebbe permetterci di effettuare pagamenti oppure aprire il portone di casa attraverso questa sorta di avveniristica “impronta digitale”.

Una cosa è certa: Google si dimostra sempre molto attenta a soluzioni in grado di semplificarci la vita.

 

Fonte

Wear Audio Recorder: ecco il registratore vocale per Android Wear

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Wear Audio Recorder: Eccoci alle prese con un’app che valorizza il microfono del nostro smartwatch.

L’applicazione è davvero molto semplice ed efficace nell’utilizzo: essa sfrutta la memoria interna dello smartwatch per poter memorizzare i vostri file audio in formato MP3. 

Sebbene non si tratti di un’applicazione particolarmente sofisticata, non si può negare che in qualche caso potrebbe dimostrarsi utile. Insomma, grazie a questa ennesima applicazione che va ad arricchire ulteriormente lo store, gli sviluppatori sembra si stiano decisamente su Android Wear, trascurando altri tipi di sistemi operativi come Tizen di Samsung ospitato attualmente dai Galaxy Gear (Gear e Gear Neo) che a quanto pare non possono vantare lo stesso numero di app ad essi dedicate. Non solo, questa crescente attenzione ci spinge a sottolineare l’evoluzione che simili device hanno compiuto negli ultimi tempi, trasformandosi da mere estensioni della propria esperienza Android a prodotti pienamente funzionali (che oseremmo definire quasi dotati di vita propria).

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Potrete scaricare l’app in questione tramite lo store o attraverso il nostro Badge.

Ordinata massiccia produzione di iPhone 6: previsto rialzo 5-10% dispositivi concorrenti

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Si vocifera che Apple abbia deciso di avviare una massiccia produzione di iPhone 6, ordinando dai 70 agli 80 milioni di unità da destinare alla prima immissione sul mercato (prevista per settembre) della nuova versione del suo amato melafonino. I media cinesi hanno già allertato i consumatori dicendo loro di aspettarsi un rialzo dei prezzi dei dispositivi concorrenti compreso tra il 5% e il 10%, da attribuire alla limitata quantità di risorse di cui i produttori disporrebbero: dovendo, infatti, dedicare le loro catene di montaggio in via preferenziale all’iPhone 6, la produzione di telefoni di altre compagnie non farebbe che calare inesorabilmente. Per esempio, lo stabilimento manifatturiero più grande di Apple dedicato alla fabbricazione di iPhone è Foxconn, che costruisce anche dispositivi per aziende quali Nokia, Sony, Motorola, Microsoft e BlackBerry, solo per citarne alcune; tutte aziende che risentirebbero negativamente della massiccia produzione di iPhone 6 messa in campo da Apple, se ciò realmente avverrà. La decisione del colosso di Cupertino potrebbe dunque concretamente ridurre la fornitura di altri modelli.

A questo proposito ricordiamo che lo stesso trimestre che vedrà il lancio di Apple iPhone 6 potrebbe assistere al rilascio di Sony Xperia Z3, Samsung Galaxy Alpha, BlackBerry Passport. Sarà interessante constatare se questa massiccia produzione di iPhone 6 ordinata da Apple sarà effettiva, ed in questo caso in che modo influenzerà il prezzo degli altri telefoni.

Android Wear è in grado di controllare la Tesla Model S

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Il parco di applicazioni di Android Wear sta crescendo davvero in modo esponenziale, divenendo sempre più ampio sul Play Store ed aggiungendo nuove funzioni ai dispositivi con questo Sistema Operativo.

Una delle ultime applicazioni aggiunte permette di gestire addirittura alcune funzioni della autovettura Tesla Model S, la prima berlina elettrica di alta gamma al mondo prodotta dalla nota casa omonima americana.

L’applicazione, studiata dagli ingegneri Tesla e ancora in fase di implementazione, permette di gestire l’apertura e la chiusura dell’automobile, il suono del clacson e apertura e chiusura del tetto panoramico.

Questa applicazione dimostra le potenzialità di Android Wear e ne amplia sicuramente il raggio di applicazione che, come in questo caso, travalica la semplice interazione tra smartphone e smartwatch.

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Razer Nabu: la smartband con doppio display

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Razer Nabu è il nuovo dispositivo dell’azienda Razer visto in anteprima al CES di Las Vegas 2014, sebbene soltanto sotto forma di prototipo.

La particolarità di questa smartband è la presenza di un doppio display: il primo mostrerà all’utente l’icona associata alla categoria di notifica ricevuta, il secondo – più riservato – permette la visualizzazione dei contenuti dettagliati della notifica stessa, che avverrà con una semplice rotazione del polso

Ma non è solo questo: Razer Nabu sta infatti cercando un accordo con WeChat, una famosa applicazione di messaggistica istantanea, che permetta di sfruttare una funzione di scambio contatti tramite lo scuotimento della smartband con un altra “sua simile”. Sempre tramite WeChat, sarà poi possibile condividere tutti i dati relativi alle statistiche della nostra attività fisica, ma anche ricevere notifiche da Facebook, Twitter e Skype.

Di seguito le caratteristiche di Razer Nabu che ricordiamo costa meno di 100 dollari:

  • 128×32 Display OLED
  • Splashproof
  • Accelerometro, altimetro, vibrazione
  • Compatibile con dispositivi  iOS (iPhone 5, 5C, 5S) e Android 4.3+
  • Autonomia da 5 a 7 giorni
  • Bluetooth 4.0 LE

Razer Nabu

 

Guida per scegliere il monitor per il vostro PC

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Scegliere il monitor per il vostro PC può spesso rivelarsi un passo molto delicato e difficile da affrontare, perché si tiene conto di molti fattori e ci si ritrova davanti a diversi modelli, ognuno con le proprie peculiarità e difetti.

Per aiutarvi ad affrontare la scelta più adatta alle vostre esigenze vogliamo proporvi una guida per scegliere il monitor tenendo conto di ogni parametro da prendere in considerazione:

  • Quale tecnologia in base alle proprie esigenze?: Generalmente in base alle proprie esigenze si può scegliere tra un TN e un IPS. Se il vostro biettivo è il gaming da PC, allora quelli che fanno a caso vostro sono i TN (twisted Nematic), perché anche se non hanno colori molto fedeli alla realtà, in compenso hanno tempi di risposta davvero bassi e garantiscono un esperienza di gioco decisamente migliore. Se invece vi occupate di editing o di fotografia, o comunque avete bisogno di colori fedeli ma non avete intenzione di richiedere scene dinamiche al vostro monitor, fa per voi un IPS (in Plane switching)decisamente più cara come tecnologia. Esistono anche delle soluzione che sono una via di mezzo..
  • Quale dimensione?: Se siete indecisi su quale dimensioni in pollici faccia al caso vostro evitate di gettarvi sulla più grande a prescindere. Va tenuta in considerazione anche la distanza dal quale la usate. A tal proposito è consigliabile recarsi in un negozio e valutare di persona che misura scegliere..
  • Quale risoluzione?: Ormai persino i Full HD vengono svenduti, e si tratta quindi della risoluzione minima consigliata. Solo se avete particolari pretese salite al QHD o addirittura al 4K (ovviamente si tratta di soluzioni più costose).
  • Quanto devo spendere?: Tutto dipende da voi e da che esigenze avete. Se vi serve per scopi professionali si possono trovare già ottime soluzioni intorno ai € 220-250 (spesa minima indispensabile). Mentre ottimi monitor da gaming possono costare anche solo € 130. Più si sale, meglio è!
  • Monitor TV o Monitor?: Un monitor garantisce sempre risultati migliori rispetto a un monitor TV a parità di prezzo. Cercate di scegliere il monitor e poi considerare se siete disposti a pagare di più per integrare anche la TV, a meno che questa non sia una funzione indispensabile per voi.
  • Quali ingressi deve avere?: Ovviamente il minimo sarà un ingresso VGA. Ma di solito si trovano anche un DVI e HDMI. E’ importante controllare che sia presente il jack per gli altoparlanti e che questi siano integrati, altrimenti dovrete necessariamente fare ricorso a casse esterne.

Speriamo di essere stati utili nei vostri dubbi su scegliere il monitor giusto per il vostro PC.