Android 10 Q: tutto quello che sappiamo fin’ora

È risaputo che nel corso del 2019, Google dovrebbe svelare Android Q, la decima versione di Android. Manca ancora qualche mese per la sua presentazione ufficiale ma le voci che si sono susseguite negli ultimi tempi ci danno un quadro abbastanza ampio di quelle che dovrebbero essere le novità in riserbo.

Ecco una breve panoramica delle funzioni e dei miglioramenti di Android Q su cui Google potrebbe lavorare.

Quale sarà il nome?

Gli appassionati che hanno seguito le vicende del sistema operativo Google negli ultimi 10 anni, saprà che ogni versione ha avuto un soprannome associato ad un dolce e tutti i nomi da Android 1.5 Cupcake sono stati scelti in ordine alfabetico. Android 9.0 Pie è l’ultima versione del sistema operativo, il che significa che Android 10 Q è il prossimo in linea di successione. Quale sia l’abbinamento alla lettera Q è ancora un mistero, o meglio, nessuno lo sa per certo. Alcuni suppongono che due nomi papabili siano Qurabiya o Queijadinha, ma per quanto possano essere buoni questi dolci, la loro pronuncia sembra abbastanza poco orecchiabile e per il momento lasciamo quindi il nome di Android 10 a Google per ora e passiamo alle voci sulle funzionalità.

Android Q Dark Mode

La probabilità che Android Q arrivi con un’opzione Dark Mode integrata di sistema sembra abbastanza elevata. Non solo perché Google sta sperimentando da tempo i temi scuri in alcune delle sue app Android, tra cui Chrome e YouTube, ma anche perché il team di XDA è riuscito ad ottenere una versione iniziale di Android Q su un Pixel 3 e, nelle impostazioni, hanno trovato l’opzione dark mode.

Impostazione che interessa non solo vari elementi dell’interfaccia utente, come gli sfondi nel Drawer delle app e il pannello delle notifiche, ma anche le app come Messaggi e Telefono . Il tema scuro potrebbe essere attivato manualmente o programmato per accendersi e spegnersi automaticamente.

Inutile dire che la modalità scura potrebbe essere un toccasana per i consumi di tutti quei dispositivi che hanno a bordo un display AMOLED, che come è noto spegne fisicamente ogni pixel nero.

Modalità desktop in Android Q?

Curiosamente, il team XDA si è anche imbattuto in un’opzione chiamata “Force Desktop Mode” che ha scovato nelle impostazioni sviluppatore di Android Q. Sebbene non siano riusciti a vederne il funzionamento, durante i test, suggerisce la possibilità per Android di adottare una modalità simile all’esperienza Samsung DeX, in cui un telefono può essere utilizzato come computer desktop quando connesso a un monitor e una tastiera esterni. Ancora da capirne bene l’utilizzo che Google vorrà farne.

Riconoscimento facciale 3D?

Nelle righe del codice sono stati scovati dei riferimenti ad una funzione avanzata per il riconoscimento del volto, suggerendo la possibile integrazione futura di un vero e proprio sistema di identificazione del volto in 3D.

Si tratta di una grande novità per Android, dato che i pochi dispositivi attualmente in circolazione che si avvalgono di questa funzionalità sono Xiaomi Mi8 e Huawei Mate 20 Pro, i quali tuttavia si affidano a soluzioni proprietarie.

Così facendo Google potrebbe finalmente spalancare le porte all’arrivo del riconoscimento in 3D sugli smartphone del futuro, permettendo a molti produttori di entrare finalmente in diretta competizione con Apple, l’unica che attualmente gode di dispositivi con questa funzionalità nativa grazie alla sua implementazione nel sistema operativo iOS.

Revisione delle autorizzazioni

Nella citata prima build di Android Q sono state individuate diverse modifiche al modo in cui il sistema operativo gestisce le autorizzazioni, inclusa l’opzione per le app di accedere a un sensore o a una funzione solo se utilizzata attivamente. In altre parole, potresti avere un’applicazione come Facebook Messenger che accede alla tua posizione o al tuo microfono solo mentre è in uso.
Un altro aspetto positivo è che se un’app accede al tuo microfono o alla tua posizione (per esempio), il suo nome verrà visualizzato nel pannello di stato di Android. Inoltre, aprendo la schermata autorizzazioni per un’app, ci saranno una serie di dettagli su quante volte è stato concesso l’accesso a una determinata autorizzazione.

Supporto nativo per gli smartphone pieghevoli

Per quanto riguarda questo aspetto, non è presente alcuna voce nella build esaminata, ma nel novembre dello scorso anno, Google ha ufficialmente annunciato che integrerà completamente il supporto per gli smartphone pieghevoli e dual-screen in Android Q.
Ci aspettiamo dunque che aggiunga un senso di continuità all’esperienza d’uso, così come visto nelle dimostrazioni Samsung, Xiaomi e altra compagnie. Ci immaginiamo di avere un telefono pieghevole e di toccare un video di YouTube mentre è piegato e vederlo a tutto schermo quando si apre il dispositivo senza interruzione di riproduzione.

Funzionalità aggiuntive

  • Estensione del controllo dell’operatore sull’accesso alla rete. Le voci indicano che con Android Q, gli operatori potrebbero ottenere un maggiore controllo su quali reti un telefono potrà o non potrà connettersi. I telefoni dual-SIM potrebbero essere anche più facilmente bloccati su una determinata rete.
  • Un pulsante Sensori Off. L’opzione per disabilitare i sensori di un telefono e le connessioni di rete è stata individuata nella build menzionata in precedenza. Tuttavia, il suo scopo rimane poco chiaro

Data e annuncio della versione di Android Q

Lo scorso anno Android 9.0 Pie è stato annunciato per la prima volta durante l’evento Google I/O  (conferenza annuale degli sviluppatori di Google) e ci aspettiamo che anche Android 10 Q possa essere annunciato in questo 2019 proprio durante questo evento. Le date per quest’anno non sono state confermate, ma il periodo dovrebbe essere nel mese di maggio. Naturalmente, la data di rilascio di Android 10 non è nota, ma è probabile che si avvii verso la fine del 2019 accompagnato a nuovi telefoni Pixel.

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