Guida display, OLED vs AMOLED

La presente guida display approfondirà le tipologie più diffuse di schermi utilizzati in ambito smartphone e tablet, come IPS e TFT, e in particolar modo sull’utilizzo delle ultime tecnologie, analizzando quali sono le differenze tra OLED e AMOLED.

Per valutare la qualità degli schermi, nel mondo della tecnologia moderna, bisogna concentrarsi su definizione, contrasto, luminosità e sugli angoli di visuale. Un primo chiarimento a tal proposito è d’obbligo, vediamo innanzitutto di capire la differenza tra risoluzione e definizione.

Risoluzione e Definizione

La risoluzione è il numero dei pixel orizzontali e verticali presenti in uno schermo e viene espressa in pixel. Attualmente ci sono diverse risoluzioni che vengono utilizzate nei display smartphone e tablet e tra le più conosciute annoveriamo: WVGA (800 x 480), HD (720 x 1280), FULL HD (1008 x 1920), 2K (2048 x 1024) o QHD (2560  ×  1440), da non confondere con qHD che invece è molto più bassa (960 x 540). Non è la sola a determinare la qualità di un display, in realtà la risoluzione è solo la dimensione digitale e non è pertanto un parametro sufficiente a determinare la qualità percepita dell’immagine, che invece è determinata in misura maggiore dalla definizione, ovvero dalla densità dei pixel all’interno dello schermo in esame. Risoluzione e definizione sono parametri strettamente legati e se la prima definisce il numero di pixel orizzontali e verticali, la seconda, espressa in ppi (pixel per pollice) definisce la densità dei pixel all’interno di un pannello. Uno schermo più è piccolo e più alta sarà la definizione in ppi (pixel per pollice) rispetto ad un pannello più grande con stessa risoluzione. Su uno schermo da 4.3 pollici,  la densità di pixel è 324 ppi, mentre su uno schermo da 4.7 pollici, la densità scende a 312 ppi, ma entrambi sono display HD, solo che quello più piccolo è definito.

IPS e TFT

TFT LCD è l’acronimo di Thin-Film-Transistor Liquid-Crystal-Display: il suo vantaggio principale è il costo di produzione relativamente basso, mentre il suo lato negativo è l’elevata quantità di energia consumata, i colori non sono molto vivaci e l’angolo di visuale non è molto esteso. Attualmente il TFT sta via via sparendo nei nuovi smartphone, specialmente su quelli più moderni e costosi, viene utilizzato solo su pochissimi esemplari di tipo molto economico.

Structure-of-TFT-LCD
Structure-of-TFT-LCD

IPS LCD è l’acronimo di In-Plane-Switching Liquid-Crystal-Display: La tecnologia a cristalli liquidi è conosciuta ormai da molto tempo, ed è utilizzata sulla maggior parte dei device venduti. Questa tecnologia consente di riprodurre un dato colore quando esposto ad una fonte di luce ed è formato da un pannello di cristalli liquidi e una serie di luci bianche poste dietro ad esso (retroilluminazione). Con l’evolversi della tecnologia sono stati studiati nuovi modi di posizionare i cristalli liquidi per far sì che reagiscano alla retroilluminazione questi possano riprodurre una gamma di colori più ampia oltre ad una qualità dell’immagine migliore quando il pannello viene osservato da diverse inclinazioni.

Pregi:

  • Qualità del colore più bilanciata e fedele possibile
  • Calibrazione del colore molto precisa
  • Ridotto consumo della batteria indipendentemente dal colore (dal nero al bianco passando per ogni colore il consumo resta lo stesso)

Difetti:

  • Incapacità di riprodurre un colore perfettamente nero (dato dal fatto che i cristalli liquidi necessitano di una retroilluminazione costante e tendono a rendere il colore nero molto più simile ad un grigio scuro)

OLED

OLED è l’acronimo di Organic Light Emitting Diode: a differenza degli LCD non richiedono una fonte di illuminazione o uno specchio posto dietro lo schermo perché hanno la capacità di emettere luce propria. A tal scopo vengono utilizzati materiali organici elettroluminescenti, ovvero materiali che hanno la capacità di emettere luce sotto l’azione di un campo elettrico (quando attraversati da corrente elettrica). Questo permette di realizzare dei display più sottili e leggeri e volendo anche pieghevoli (o arrotolabili) con un consumo minore di energia per il loro funzionamento.

Uno schermo OLED osservato al microscopio
In termini pratici ogni punto di un’immagine è costituito da 3 “microschermi“affiancati RGB (red, green, blue) che a distanza, variando ognuno la propria intensità di luce, possono emettere una combinazione di luce con milioni di colori, mentre quando questi microschermi sono spenti producono un nero assoluto.
Pregi:

  • Angoli di visuale
  • Neri assoluti
  • Milioni di colori
  • Schermi anche piegabili

Difetti:

  • Costi di produzione maggiori
  • Materiale organico meno duraturo
  • Microschermi rosso e verde hanno una vita minore rispetto al blu, con conseguente sbiadimento.

AMOLED

AMOLED è l’acronimo di Active Matrix Organic Light Emitting Diode: è una tecnologia che si evolve rispetto ai più classici OLED. Aggiungono al pannello stratificato di diodi organici anche uno strato realizzato con tecnologia TFT che affianca due sottilissimi transistor ad ogni pixel dello schermo.fungendo da interruttori. In questo modo è possibile controllare il flusso di corrente di ogni singolo pixel. uci, i pannelli AMOLED sono composti da una serie di diodi luminosi che non necessitano di alcuna retroilluminazione.

Da considerare anche i Super AMOLED che sono una produzione Samsung, che a loro volta offrono ulteriori miglioramenti sotto il profilo della luminosità, del consumo e della leggibilità sotto la luce del sole. Ovviamente ci sono lati negativi: i diodi che compongono il pannello AMOLED, diversamente dagli LCD, consumano una quantità variabile energia in base al colore da riprodurre. Questo è sicuramente un vantaggio se nel corso della giornata il colore visualizzato principalmente è il nero, colore che permette a gran parte dei LED di restare spenti, ma è anche uno svantaggio quando si riproduce il bianco che richiede un grande sforzo energetico.

Pregi:

  • Angoli di visuale
  • Neri assoluti

Difetti:

  • Consumo energetico dipendente dal colore riprodotto
  • Tono di bianco (in display di qualità peggiore, non in tutti)
  • deterioramento dei materiali organici

OLED vs AMOLED: quale scegliere?

Non è semplice stabilire chi sia veramente il display da scegliere. Da un lato abbiamo gli OLED che sono più sottili, consumano meno energia e che con lo spegnimento totale dei diodi offrono dei neri assoluti e profondi, dall’altra parte abbiamo gli AMOLED che sono leggermente meno sottili, per via del pannello TFT, ma che è anche utile ad una luminosità e a una qualità migliore grazie a colori più intensi.

Entrambi hanno una vita non molto durevole per via dei materiali organi utilizzati, quindi possiamo dire che più o meno si equivalgono e che sarebbe solo una questione di scelta. Se proprio dobbiamo scegliere, scegliamo gli AMOLED che sono supportati da frequenze di aggiornamento maggiore e che possono essere utilizzati anche su schermi di dimensioni più elevate. Ma non usateli al sole!

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