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Fotocamera Lytro, scatta e metti a fuoco con calma

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La start up Lytro è pronta a vendere l’omonima innovativa fotocamera, capace di mettere a fuoco le fotografie anche dopo lo scatto. I due modelli disponibili sono da 8 e da 16 GB e costano rispettivamente 399 e 499 dollari, circa 290 e 365 euro. L’azienda permetterà di caricare le foto gratuitamente sul suo sito ufficiale per poi condividerle su Facebook, Twitter e su blog o siti web, permettendo di mostrare le proprie creazioni.

Lytro si prepara a vendere l’omonima rivoluzionaria fotocamera, che consente di regolare la messaa fuoco anche dopo lo scatto. Per chi si fosse perso la puntata precedente, ricordiamo che la start up ha presentato il suo progetto pochi mesi fa, sostenendo che avrebbe rivoluzionato il mondo della fotografia (Lytro, messa a fuoco e 3D anche dopo lo scatto).

Riassumendo brevemente, la tecnologia integra un sensore con uno strato di microlenti capaci di catturare le informazioni relative alla direzione dei raggi luminosi per poi elaborarli con un processore. In parole povere è come se ogni pixel fosse scomposto in diversi subpixel capaci di registrare i raggi con una determinata direzione, con il beneficio di catturare differenti distanze focali.

Finalmente il prototipo è diventato realtà e si prepara al suo debutto sul mercato. La fotocamera Lytro sarà venduta in due modelli, da 8 e da 16 GB. La prima versione, disponibile nei colori nero e blu, costerà 399 dollari (circa 290 euro) e permetterà di archiviare fino a 350 scatti, mentre il modello con più memoria sarà di colore rosso, si potrà acquistare a 499 dollari (poco meno di 365 euro)  e potrà contenere fino a 750 immagini.

Il design è molto particolare e ricorda le fotocamere digitali tradizionali soltanto per la presenza di un obiettivo e di uno schermo LCD. Questa soluzione integra una lente 35-280 mm equivalente conapertura F/2 su tutta l’escursione e uno zoom ottico 8x regolabile attraverso uno slide. Oltre al selettore dello zoom, il corpo in alluminio anodizzato della fotocamera ha soltanto altri due pulsanti, uno per lo scatto e uno per accendere e spegnere il dispositivo.

Lo schermo touch LCD da 1,46 pollici permette di “giocare” con la messa a fuoco direttamente dalla fotocamera. Il comunicato stampa parla di un sensore capace di 11 milioni di megaray, o raggi di luce di dati, e di un processore in grado di elaborare le informazioni raccolte in un immagine di qualità HD.

L’azienda spiega che Lytro funziona anche in condizioni di scarsa luminosità senza aver bisogno del flash. Inoltre, a partire dal 2012, sarà possibile visualizzare tutte le foto scattate anche in 3D sugli schermi compatibili, grazie a speciali algoritmi che saranno introdotti in futuro.

Non è ancora chiaro se basterà scaricare un aggiornamento del software incluso nella fotocamera per attivare questa funzione o se sarà gestita online attraverso il sito ufficiale.

Una caratteristica interessante è che le foto potranno essere caricate sul sito di Lytro gratuitamente e successivamente potranno essere condivise su Facebook, Twitter, sui blog o come link via email, permettendo ai vostri amici di sperimentare la messa a fuoco direttamente dal loro PC.

Resta da vedere se l’azienda riuscirà a garantire l’upload di immagini gratuito, considerando che secondo le prime stime si parla di circa 22 megabyte per ogni scatto.

Per prenotare Lytro basta cliccare sul sito ufficiale dall’azienda. Nel frattempo potete guardare la galleria d’immagini della fotocamera e gli esempi interattivi di scatti effettuati con questa innovativa tecnologia.

Fonte notizia http://www.tomshw.it/

Google Maps per Android ora con le mappe indoor

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Il colosso di Mountain View, Google, ha lanciato nel corso della giornata di ieri una nuova versione della propria applicazione Google Maps per Android. Dopo circa 12 aggiornamenti della versione 5, Google Maps cambia quindi completamente il numero della versione giungendo alla 6.0, cambiamento giustificato dall’introduzione di una importante novità, ovvero le mappe indoor.

Per la prima volta le mappe di interni arrivano quindi sull’applicazione Google. Non si tratta tuttavia del primo tentativo di sempre di introdurre le mappe indoor. In passato, infatti, anche Nokia aveva rilasciato una versione trial di un simile servizio senza tuttavia riscuotere troppo successo.

Si tratta comunque ancora di una versione beta e, come tale, porta con sé una serie di limitazioni. Installata su uno dei terminali a nostra disposizione notiamo subito che sono ancora davvero pochi i luoghi per i quali è disponibile la mappa degli interni e nella maggior parte dei casi sono localizzati negli Stati Uniti o in Giappone. Al di fuori di questi stati, nonostante la disponibilità dell’aggiornamento l’applicazione risulterà sicuramente meno utile.

I luoghi per i quali è disponibile la mappa sono contrassegnati dal cosidetto blue dot e sono per ora costituiti principalmente da aeroporti o grandi magazzini. L’aggiornamento è già a disposizione degli utenti nei paesi nei quali è disponibile il servizio di mappe di Google, per tutti i terminali equipaggiati con il sistema operativo Android nella versione 2.1 o successive. Se un servizio simile fosse esistito qualche migliaio di anni fa chissà che fine avrebbe fatto il filo di Arianna.

Fonte notizia http://www.hwupgrade.it

Nokia Lumia 800 disponibile in Italia

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Il lungo conto alla rovescia è finalmente finito per il grande ritorno di Nokia sulla scena che conta. Il Lumia 800, fusione perfetta tra il colosso finlandese e l’americana Microsoft, potrebbe segnare il riancio del brand leader degli anni ’90.

Da domani i gestori 3 Italia e Wind lo avranno nel loro portafoglio prodotti e presto arriverà anche sugli scaffali della grande distribuzione al prezzo di 499 euro, perfetto per onorare il Natale e le spese pazze che lo accompagnano da sempre. 

Intanto una vittoria è già stata conseguita: il Nokia Lumia 800 è stata la scelta della rivista specializzata What Mobile come telefono più promettente e se non è un buon inizio questo…Finalmente domani verrà premiata la lunga attesa di molti, numerosissime le prenotazioni e molto alto l’interesse per un Nokia phone come da anni non si registrava.

Micosoft ha offerto, e offre, tutto il suo sostegno, a iniziare da un Marketplace ben fornito, in cui si trovano applicazioni a volte studiate appositamente per i terminali del costruttore nordeuropeo.

Non sembra mancargli nulla: è veloce, tecnologico, sociale, ottimo compagno per lo svago e per il lavoro, con una sezione business supportata da tutto il know-how di Microsoft.

L’unica cosa adesso, dopo aver fatto parlare molto la carta, è far parlare il Lumia 800 e vedere se sarà in grado di mantenere tutto quello che ha promesso: le carte in regola per farlo le ha tutte ma la strada non sarà certo in discesa.

Fonte notizia Cellulariadhoc

Per NVIDIA il supercomputing passa da Tegra

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NVIDIA, la scorsa settimana, ha sottoposto in anteprima all’interesse della stampa quelli che sono i progressi fatti nel mondo del GPU Computing e del calcolo aprallelo in genere, che vengono mostrati al pubblico più ampio proprio in questi giorni in occasione della SC11 di Seattle, descrivendo anche quali siano gli obiettivi per il futuro e i progetti in via di realizzazione. Abbiamo deciso di dedicare all’argomento un articolo dedicato, in quanto sono state diverse le tematiche trattate.

Con l’obiettivo di venire incontro alle esigenze dei programmatori di poter scrivere più agevolmente e riutilizzare codice già esistente, nonché di trarre il maggior vantaggio possibile dalle potenzialità della computazione parallela, NVIDIA assieme a Cray, Portland Group e CAPS ha annunciato una nuova API, OpenACC, con l’intenzione di promuoverlo in qualità di nuovo standard per la programmazione parallela.

OpenAAC consente di fornire al compilatore suggerimenti semplici, conosciuti come “direttive” che permettono di identificare quali zone del codice devono essere accelerate, senza che si renda necessaria una modifica o un adattamento del codice sottostante. Portando così il parallelismo al compilatore, le direttive gli permettono di compiere il lavoro di mappatura della computazione nell’acceleratore.

I compilatori di Cray, PGI e CAPS offriranno supporto allo standard OpenACC a partire dal primo trimestre 2012. Lo standard OpenACC sarà pienamente compatibile ed interoperabile, ovviamente, con l’architettura NVIDIA CUDA. Le direttive offrono una base di codice comune multipiattaforma e multivendor, in maniera tale che sia possibile preservare gli investimenti delle applicazioni legacy grazie ad una facile migrazione verso l’accelerated computing. Secondo quanto dichiarato dagli sviluppatori che ha già avuto modo di testare OpenACC, sono stati riscontrati incrementi prestazionali da 2x a 10x in appena due settimane dall’impiego di compilatori con supporto alle direttive.

L’API OpenACC descrive una raccolta di direttive per il compilatore per specificare loop e regioni di codice in linguaggio standard C, C++ e Fortran la cui esecuzione venga scaricata dalla CPU ad un relativo acceleratore parallelo. I programmatori possono così creare programmi in grado di sfruttare i benefici della parallelizzazione senza la necessità di inizializzare l’acceleratore, gestire trasferimento di dati tra la CPU host e l’acceleratore o iniziare lo startup e lo shutdown dell’acceleratore.

Tutti questi dettagli sono impliciti nel modello di programmazione e sono gestiti dai compilatori e dai runtime che supportano l’API OpenACC. Il modello di programmazione permette al programmatore di aumentare le informazioni disponibili per i compilatori, includendo specifiche di dati locali ad un acceleratore, guidance sulla mappatura dei loop in un acceleratore e simili dettagli performance-related.

Gli sviluppatori interessati a provare il nuovo standard OpenACC hanno la possibilità di richiedere una licenza trial gratuita della durata di 30 giorni, a partire da questo indirizzo.

Fonte notizia http://www.businessmagazine.it

Nuovi smartphones BlackBerry con sistema operativo OS7

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Dopo i rumors degli ultimi giorni, finalmente Research In Motion ha annunciato i due nuovi smartphones basati sul sistema operativo OS7. Si tratta del “BlackBerry Bold 9790” e del “BlackBerry Curve 9380”, quest’ultimo il primo della famiglia Curve ad essere full touch. Il “BlackBerry Bold 9790” dispone di un processore da 1GHz e di una memoria integrata di 8GB, espandibile fino a 32GB. Il “Curve 9380″ presenta uno schermo full touch da 3,2”, una fotocamera da 5 megapixel e strizza l’occhio in modo particolare al mondo dei social network, con BBM, Facebook e Twitter preinstallati. Entrambi i terminali sono dotati della nuova versione del sistema operativo BlackBerry OS7 e supportano la tecnologia NFC e la realtà aumentata, grazie all’applicazione “Wikitude”. Interessante il fatto che sia disponibile gratuitamente la versione Premium di “Documents To Go” per la gestione e consultazione dei documenti. “BlackBerry Protect” per la sicurezza dei propri dati e “BlackBerry Balance” completano gli ottimi servizi a disposizione della clientela. Il “BlackBerry Bold 9790” ed il “BlackBerry Curve 9380” saranno disponibili in Europa a partire dalle prossime settimane.

Videochiamate skype-Facebook

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Skype presenta un’altra importante innovazione nata dalla collaborazione con Facebook. Infatti da oggi è possibile videochiamare gli amici di Facebook direttamente dal proprio account Skype.

Come? Molto semplice: per prima cosa è necessario collegare gli account Skype e Facebook, poi selezionare un amico dalla lista di contatti Facebook (direttamente dalla schermata di Skype) e premere il pulsante di videochiamata in Skype e l’amico risponderà semplicemente da Facebook.

A questa grande novità si aggiunge il rilascio in contemporanea delle versioni Skype 5.4 Beta per Mac e Skype 5.7 per Windows Beta che comprendono nuovi  aggiornamenti e miglioramenti nella qualità video per gli utenti Mac e la condivisione dello schermo di gruppo per gli utenti Windows con un abbonamento Premium (infatti la funzione di condivisione dello schermo di gruppo è attualmente disponibile solo per gli utenti Mac).

Ecco qui il link al blog ufficiale di Skype.

Presentato lo Smart Media Hub ottico “SE-208BW”

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Samsung Electronics ha presentato il nuovo Smart Media Hub ottico “SE-208BW”, un device che, oltre a garantire le funzioni tradizionali di lettura e scrittura su CD e DVD, infatti, consente la connessione Wi-Fi e un’esclusiva applicazione, di inviare i contenuti tramite streaming direttamente a smartphone, tablet e PC.
Collegandolo a un cavo Ethernet LAN al primo utilizzo per l’installazione e il set-up della rete, inoltre, lo Smart Media Hub funziona come un punto d’accesso wireless ed è in grado di ampliare la portata della connettività all’interno di tutta la casa.
Agli utenti che possiedono TV con compatibilità DLNA, la nuova unità ottica di Samsung offre, inoltre, la funzione AllShare, che permette di utilizzare il menu del TV per sfogliare i contenuti presenti sul dispositivo con la possibilità anche di registrare i programmi televisivi più seguiti su supporti CD e DVD. Infine, attraverso la connessione wireless a smartphone e tablet, questo nuovo dispositivo permette di svolgere in completa sicurezza e comodità l’attività di backup dei propri dati su CD o DVD, senza la necessità di accendere apposta un notebook o un PC desktop. Samsung Smart Media Hub supporta, inoltre, Dynamic DNS, che permette all’unità ottica di lavorare come un Personal Cloud Server, semplicemente collegando un supporto di archiviazione esterna e un cavo Ethernet LAN.
La nuova unità ottica di Samsung è compatibile con i principali sistemi operativi, tra cui Win7 e Mac OS e sarà disponibile a partire da gennaio 2012 a un prezzo consigliato al pubblico di 129,00 euro (IVA inclusa).

GMail rimossa dall’App World!

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A partire dal 22 novembre l’applicazione ufficiale di GMail per la posta di Google sarà definitivamente rimossa dall’App World, il market ufficiale di RIM per i propri devices BlackBerry. Verranno anche interrotte l’assistenza alla clientela e lo sviluppo, seppure l’applicazione resterà attiva nel caso in cui venga effettuato il download prima del 22 novembre.
GMail è una app nativa per gli smartphones dell’azienda canadese, e per consultare la propria casella di posta sarà necessario utilizzare il proprio browser ed accedere alla mobile Web app. La motivazione ufficiale fornita da Google attraverso il portale di supporto è da ricondursi agli sforzi che vengono portati avanti dall’azienda nell’implementazione della versione Web browser di GMail.

Google Plus apre alle aziende con Google Pages

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Aziende su Google Plus grazie a Pages e integrazione con il motore di ricerca per un servizio business in grado di competere con Facebook.

Il social network Google Plus finalmente apre alle aziende attraverso Google Pages in una sfida diretta con quanto offerto da Facebook sul versante business. Da oggi, attività grandi e piccole, marchi e associazioni e chiunque abbia qualcosa da offrire ha a disposizione una nuova vetrina web per farsi conoscere e rimanere in contatto con utenti o clienti.

Grazie a Google+ Pages, gli utenti potranno seguire, commentare, condividere o siglare con un “+1” i contenuti di una Pagina, entrando in un rapporto di interazione con le realtà che scelgono di seguire.

Filo conduttore, i servizi offerti da Google, a partire dal motore di ricerca. Nasce così Direct Connect, una nuova funzionalità che permette agli utenti di ricercare realtà presenti in Google Plus aggiungendo un semplice “+” in fronte ai termini inseriti. Al momento i brand in grado di rispondere al richiamo sono piuttosto limitati (Toyota, Pepsi e Google, per citarne alcuni), ma il loro numero è destinato ad estendersi nel tempo.

Le aziende interessate possono creare una loro Pagina semplicemente compilando un form preimpostato, non molto dissimile come struttura da quanto già presente in Facebook. Una volta creati i contenuti, Google mette a disposizione gli strumenti per condividerli: link, aggiornamenti, promozioni, foto, video o anche incontri tramite chat.

Non manca ovviamente la possibilità di promuovere la propria Pagina attraverso il pulsante “+1” e strumenti per monitorarne il rendimento e scoprire così l’efficacia del proprio brand o attività su potenziali clienti e utenti affezionati.

Sono sempre più le aziende che investono in Online Advertising e Social Media marketing, nel nome di una rinnovata visibilità: se gli strumenti Google Plus si riveleranno efficaci, il servizio potrebbe rappresentare la spinta propulsiva necessaria alla consacrazione di un social network che, nonostante un avvio esplosivo, non sembra aver ancora trovato la strada maestra.

La costruzione delle pagine è cosa estremamente semplice: la semplice compilazione dei form messi a disposizione consente di portare online le proprie informazioni in tempi estremamente rapidi, aprendo così la possibilità di entrare in contatto con aziende o brand tramite immagini, messaggi, link, video e quant’altro. In questo la ricchezza di interazione è estremamente superiore a quella offerta da Twitter e si appresta a sfidare quella che è oggi l’offerta Facebook.

Alle aziende Google propone gli strumenti necessari per far propria la community, curarne il contatto e misurare la resa della propria attività nel tempo. Nella fattispecie:

  • Condividi: le persone sono interessate ad aspetti diversi della tua attività. Che si tratti di novità, aggiornamenti, promozioni, link, foto o addirittura incontri dal vivo tramite chat video, Google+ ti consente di condividere facilmente i contenuti giusti con le persone giuste;
  • Promuovi: spargi la voce. Inserisci il pulsante +1 dove vorresti che le persone consigliassero la tua attività, i tuoi prodotti o i tuoi servizi ad amici e conoscenti sul Web;
  • Misura: qual è il rendimento della tua pagina e come fare per migliorarlo? Con Google+ è facile misurare il coinvoglimento degli utenti con il tuo sito e comprenderne gli effetti sul tuo brand e sulla tua attività.

La nuova funzione ha esordito in queste ore ed il tempo giocherà a favore di Google: soltanto con il moltiplicarsi delle aziende e del coinvolgimento il gruppo potrà sperare di raccogliere i frutti del proprio impegno “social”. Se fino ad oggi Google+ non è forse stato quel che il gruppo auspicava (nonostante le dichiarazioni di circostanza), il nuovo passo avanti è un fattore fondamentale per mettere a frutto l’impegno fin qui profuso. Tutto dipende dalla bontà dei contenuti e dalla bontà degli strumenti annunciati.

Ogni giudizio, insomma, è da rinviarsi alla comodità del senno del poi. Perché è solo col senno del poi che sarà possibile capire se la dinamica social si sarà “accesa”, regalando così a Google+ le medesime opportunità che hanno reso Facebook quel che è oggi.

Addio Steve

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Mettiamo da parte un tutte le tecnologie, sia che siano Apple o no, da poche ore è stata annunciata la morte del grande Steve Jobs:

Keyforweb partecipa a questo dolore dedicando in completo sito alla vita dell’uomo che ha saputo usare.

 

«Siate affamati, siate folli»

Steve Jobs fu dato in adozione ancora in fasce.Lasciò l’università e fondò la Apple.

«Siate affamati, siate folli». La filosofia di vita di Steve Jobs è tutta contenuta nelle parole pronunciate nel 2005 davanti agli studenti dell’Università di Stanford. Un invito a provare, a rischiare.

L’INFANZIA – Jobs era nato in California a Green Bay, nel 24 febbraio 1955 e fu dato in adozione dai genitori naturali, l’americana Joanne Carole Schieble e il professore siriano Abdulfattah Jandali. Fu affidato ancora in fasce a una famiglia che avrebbe dovuto garantirgli un futuro migliore, consentendogli di iscriversi all’università. La coppia però si tirò indietro all’ultimo momento e Jobs fu così allevato da Paul e Clara Jobs, una coppia medio borghese di Santa Clara Valley, in California.

LA CARRIERA – Fin da bambino si mise in luce per le sue capacità scientifiche e si diplomò a 17 anni nel 1972 alla Homestead High School di Cupertino, dove quattro anni dopo sarà fondata Apple. Nello stesso anno si iscrisse al Reed College di Portland, per specializzarsi in informatica, ma dopo un semestre decise di abbandonare l’università, dove però continuò a seguire alcuni corsi. Nel 1974 Jobs coinvolse il suo ex compagno di liceo e amico Steve Wozniak e insieme il primo aprile 1976 fondarono Apple Computer: Apple I fu il primo modello prodotto, ne seguirono molti altri. Wozniak dopo un incidente aereo nel 1983 lasciò Apple e Jobs «arruolò» l’allora presidente di Pepsi, John Sculley. Una mossa pessima: a seguito dell’insuccesso del lancio di Apple III e degli attriti con Sculley nel 1985, Jobs lasciò la società per fondare Next Computer. Il 1995 è l’anno più difficile della storia di Apple. Il nuovo amministratore delegato Gil Amelio offre in licenza il sistema operativo di Apple ad altri produttori di pc, poi si fa da parte, ripescando Jobs, che torna alla guida della società nel dicembre 1996. Da lì in poi è la svolta: nel 2002 è la volta dell’iPod e dello sviluppo della piattaforma Itunes, il più grande mercato virtuale legalizzato di musica. Negli anni successivi arrivano l’iBook (2004), il MacBook (2005) ed il G4 (2003/2004), poi l’iPhone e l’iPad.

Fonte notizia il corriere della sera

LA MALATTIA – Nel 2004 Jobs parlò del cancro che lo aveva colpito, dicendo di aver superato il primo intervento e di non aver bisogno di chemioterapie. Anche in quei mesi a sostituirlo fu chiamato il suo braccio destro, Tim Cook. Nel 2009 subì un trapianto di fegato, dal quale secondo qualcuno non si riprese mai del tutto. Il 24 agosto scorso ha lasciato la guida di Apple, passando il timone a Tim Cook, che il 4 ottobre ha presentato iPhone 4S. Il giorno dopo, Steve Jobs è morto.

 

Google+, effetto apertura: 43,4 milioni di utenti

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Google+ è letteralmente esploso da quando sono state aperte le iscrizioni, come una folla di shoppers davanti alle vetrine il primo giorno di saldi. Questa la valutazione di Paul Allen, cofondatore di Ancestry.com e statistico non ufficiale  (ma molto ascoltato) del network di Mountain View, che dal suo profilo afferma di aver stimato in 43,4 milioni di utenti il popolo del social di Big G.

La stima è basata su un metodo di conteggio che prende in considerazione le ricorrenze dei cognomi, che si presuppone proporzionali a quanto lo sono nella società.La crescita di Google+ è passata attraverso diversi momenti, soggetti a diversi fattori. La caccia parossistica agli inviti portò nelle prime due settimane di luglio alla crescita da uno e dieci milioni di utenti. Nei primi di settembre gli utenti erano 28,7 milioni e venerdì scorso, 23 settembre, all’indomani della iscrizione libera, erano 37,8 milioni. Il fattore novità stava dunque rallentando, quando Google ha spalancato i cancelli. Il risultato è facile da calcolare: il 30% degli attuali iscritti è stato raccolto in due soli giorni. Il fattore libertà è quindi enormemente superiore alle strategie di ingresso ideate in questi mesi.

Quasi a difendere l’incredibile lentezza di Mountain View nel prendere questo tipo di decisioni, Allen ha ribadito la filosofia di Google: Google è una società che ha avuto la disciplina durata più di dieci anni di utilizzare una semplice e minimalista home page con un box di ricerca lungo per incoraggiare richieste complesse. Le modifiche ai collegamenti sono state sono molto rare. La popolarità della sua home page non l’ha portata a trasformarsi in un portale, con centinaia di link e annunci. Considerata questa disciplina, credo che le decine di milioni di persone che si iscriveranno troveranno sempre cambiamenti molto accuratamente testati, e non stridenti come quelli di altri social network. Google non ha fretta di cambiare il mondo: lo fa in modo regolare. Tutte le
testate e i blog più rinomati e attenti a questi particolari, come Mashable, All Things Digital o Search Engine Watch, hanno ripreso i dati di Allen, ma sono tutti concordi sul fatto che per ogni valutazione nel merito sia meglio aspettare. La prima settimana dell’era aperta potrebbe già dare indicazioni più precise sulla bontà di questa politica, e magari dare un giudizio definitivo su quella precedente.
Non solo. C’è molta curiosità di vedere come gli utenti si adatteranno alle tante novità di Facebook, ed eventualmente quanti decideranno di abbandonare e optare per la creatura di Google. Tuttavia, la grossa novità di Open Graph fa propendere perché per il momento i rapporti di forza restino pressoché immutati: la Timeline ha un suo fascino che ancora deve riversare i propri effetti sulla community da 800 milioni di utenti che Google vorrebbe intaccare.

Fonte notizia Futuro Digitale

Firefox 7 pronto al download

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Firefox 7 è tra noi con una novità su tutte: occupa meno RAM rispetto alle precedenti versioni. Si tratta del concretizzarsi del progetto MemShrink, avviato dopo le pressanti richieste degli utenti e la competizione sempre più dura nel settore dei browser. Disponibile per Windows, Mac, Linux, Firefox 7 è anche su Android, dove compie ulteriori passi avanti.

Firefox 7 punta tutto su prestazioni e minor uso di memoria.  La nuova versione del  browser di Mozilla che è disponibile da alcune ore per Windows, Mac, Linux e android sembra finalmente dare un senso allo sviluppo accelerato inaugurato di  Mozilla, che dalla versione 4 a oggi non aveva riservato grandi sorprese. “Dal 20 al 30 percento in meno della RAM occupata, a  volte persino il 50 percento“, ha dichiarato Nicholas Nethercote, sviluppatore  di Firefox. Il browser inizia a raccogliere i primi risultati del progetto  MemShrink, avviato a metà giugno.

Il software impegnerà quindi meno il sistema, lasciando  risorse libere per altre operazioni, ma nonostante il passo avanti c’è ancora  bisogno di lavoro. Per questo quando aprite il browser dopo l’aggiornamento (o  la nuova installazione) vi appare la richiesta – che potete accettare oppure no  – di tracciare in modo anonimo le informazioni che riguardano le prestazioni. Mozilla, per migliorare ulteriormente il prodotto, vuole  sapere come si comporta il browser in determinate situazioni che in laboratorio sono quasi impossibili da replicare e che, grazie a milioni di utenti,  si possono monitorare e studiare. D’altronde non tutti usiamo le stesse  estensioni, visitiamo le stesse pagine e gestiamo il browser allo stesso modo.

 

La telemetria invierà dati a Mozilla su quattro categorie:  uso di memoria, numero di core della CPU, velocità di avvio e cicli occupati. È  disponibile persino un add-on con cui potete vedere le statistiche  raccolte da Firefox. Per rendere la raccolta dati trasparente, Mozilla permette anche di disabilitarla in un successivo momento, vi basterà entrare in Opzioni, Avanzate e rimuovere il segno di spunta alla voce  “Invia dati relativi alle prestazioni” all’interno della sottoscheda  Generale.

Gli altri cambiamenti di Firefox 7 per i computer desktop  riguardano l’aggiunta di un nuovo backend di rendering per velocizzare le  operazioni Canvas sui sistemi Windows. Mozilla ha inoltre migliorato la  sincronia di segnalibri e password, che ora sono salvati quasi istantaneamente.

Una novità minore, ma che fotografa bene i tempi, riguarda  invece la decisione di rimuovere il prefisso URL “‘http://”, nascosto  di default. Completano il quadro altri miglioramenti di stampo prettamente tecnico e alcuni  fix di sicurezza e stabilità (qui maggiori  dettagli).Per quanto concerne Firefox 7 for Android (che potete  scaricare dal Market o da qui),  Mozilla ha migliorato il copia e incolla, permettendo di copiare un contenuto  di un sito e incollarlo in altre applicazioni. È stato integrato il supporto ai  processori multi-core, che stanno diventando sempre più comuni negli  smartphone. Non è chiaro il grado di maturità nell’usare i core a disposizione.

La fondazione ha aggiunto un’azione nel menù di Android chiamata  “Quit” (abbandona) che permette di uscire dal browser con un semplice  tap (tocco). Quando riavviate Firefox potrete continuare la vostra esperienza  di navigazione da dove l’avevate interrotta, ripristinando tutte le schede o solo alcune, a vostro piacimento.Infine, registriamo che anche in questa versione è stato  ridotto l’uso di memoria ed è stato migliorato il supporto all’HTML5.  Purtroppo il Flash player non è ancora supportato.

Fonte notizia Tom’s Hardware