Il prezzo di PlayStation 5 rischia di aumentare? Sony risponde in modo vago

Il recente e inaspettato aumento di prezzo di Meta Quest 2, motivato dall’incremento dei costi produttivi, è stato un vero fulmine a ciel sereno che sta causando un certo allarmismo nel settore tecnologico.

E proprio al centro di questi dubbi vi è PlayStation 5, complice anche la decisione della società di aumentare, in Giappone per ora, i prezzi di tutti i suoi prodotti tecnologici entrati in vigore dallo scorso aprile.

In quell’occasione la società ha affermato che le revisioni dei prezzi sono state apportate alla luce della continua carenza di semiconduttori e di altri fattori esterni che hanno causato un aumento del costo delle materie prime, della produzione e della distribuzione.

Cosa accadrà quindi con PlayStation 5, ancora abbastanza introvabile sul mercato?

Durante la recente call sugli utili del primo trimestre di venerdì, a Sony è stato chiesto se intendesse aumentare il prezzo di PS5 a fronte di queste pressioni di mercato che hanno già spinto l’azienda ad aumentare i costi in Giappone.

La risposta tuttavia non è stata né una smentita, né una conferma, ma piuttosto un ben più elaborato “no comment”.

Riguardo a un potenziale aumento di prezzo per PS5, in questo momento non c’è nulla di specifico che posso condividere con voi sui prezzi”, è stata la risposta del vicepresidente esecutivo e chief financial officer Hiroki Totoki.

Negli ultimi mesi gli analisti hanno previsto che i prodotti che si basano sui semiconduttori diventeranno più costosi man mano che i produttori di chip aumentano i loro prezzi e le aziende che li acquistano a loro volta trasferiscono i costi sui consumatori.

All’inizio di questa settimana Reality Labs ha annunciato l’intenzione di aumentare il prezzo del suo visore Meta Quest 2 VR di $ 100, una decisione che ha attribuito all’aumento dei costi di produzione e spedizione.

A maggio, l’analista di Forrester Glenn O’Donnell ha dichiarato alla CNBC che si aspettava che i prezzi dei chip aumenteranno di circa il 10-15% nell’anno a venire.

“I produttori di chip devono affrontare i loro crescenti problemi di fornitura che sono esacerbati dalla guerra in Ucraina e la domanda rimane alta mentre l’offerta rimane limitata”, ha affermato. “Anche i prezzi dell’energia sono in calo, compresa l’elettricità. La produzione di chip richiede un’enorme quantità di energia elettrica”.

Per quanto riguarda i risultati fiscali, Sony ha pubblicato venerdì i suoi guadagni del primo trimestre, con la divisione Game & Network Services della società che ha registrato un calo delle vendite e dell’utile operativo a seguito di un calo significativo delle vendite di software.

Ha spedito 2,4 milioni di unità PS5 durante i tre mesi terminati il ​​30 giugno, un numero inferiore a quanto previsto, ma la società ha affermato che non ci sono state modifiche alla previsione precedentemente annunciata di 18 milioni di vendite di console per l’anno fiscale.

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