Google Chrome mette la freccia: è il browser web più diffuso

Google Chrome è il browser web più diffuso tra i PC. Lo confermano i dati aggiornati a fine aprile 2016 della società NetMarketShare, secondo la quale il programma per navigare su Internet a firma Google ha spodestato dal trono il sempre classico Microsoft Explorer. Differenze invero assai risicate – 41,66% del mercato per l’applicativo di Big G, contro il 41,35% del colosso di Redmond – ma indubbiamente indicative e forse pronte ad assumere connotati più dilatati nel prosieguo del tempo. Sembra dunque esser tramontato il tempo in cui Microsoft metteva a ferro e fuoco il segmento dei browser web: Internet Explorer era installato su quasi la totalità dei PC, fattore pressoché decisivo per accondiscendere all’obiettivo di dominare incontrastato il mercato. La lotta ai programmi di navigazione Internet è andata accendendisi tuttavia negli anni, complice l’apparizione graduale sul mercato di concorrenti terzi – Google Chrome innanzitutto, ma anche Firefox e Opera, tanto per citarne alcuni – che in modo costante hanno praticamente rivoltato dinamiche nette ed inequivocabili fino a qualche anno addietro.

I dati odierni confermano quindi questo percorso di crescita, premiando senza incertezze alcune la diffusione sul mercato di Google Chrome, che già nelle settimane scorse aveva brindato all’importante traguardo del miliardo di utenti. Secondo le rivelazioni della fonte di cui trattasi, Chrome 49 batte in scioltezza le versioni di Internet Explorer: IE 11 è quello che tiene testa al browser di Google (21,79% contro 19,87%), mentre IE 10 e 9.0 ottengono rispettivamente quota 5,44% e 5,49%; fermo al palo invece Microsoft Edge, la cui quota mercato è pari al 3.85%. Non fa meglio la concorrenza, con Firefox utilizzato da 9.76% degli utenti, Safari di Apple dal 4.91% e Opera fanalino di coda con l’appena  1.89%.

Un dominio quindi totale per Google Chrome, che ha in mano anche il mercato mobile con l’importante  fetta del 49.3%; distanti i competitors, con Safari costretto a ripiegare ad un più magro bottino del 30%.

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