Domini web, al via la rivoluzione di Internet: l’ICANN si libera degli USA

Il terremoto che dovrebbe coinvolgere la gestione dei domini web verrà ufficializzato entro metà luglio ed a farne le spese saranno gli Stati Uniti d’America, che controllano Internet attraverso l’ICANN, l’ente no profit regolatore globale della rete responsabile della convalida dei nomi dei domini web. La proposta messa sul piatto in occasione del 55simo meeting di ICANN svoltosi in <<quel>> di Marrakech, in Marocco, ha infatti trovato la fatidica convergenza e, a meno di clamorosi dietrofront, dovrebbe rafforzare entro lo spirare di settembre la posizione della comunità globale del web.

La discussione va d’altronde avanti dal ’98, allorquando si propose un vero e proprio decentramento della supervisione di Internet dalle mani degli Stati Uniti d’America. Un tiro e molla perpetratosi dunque negli anni e che, finalmente, ha trovato nel 2014 il proprio punto di svolta, a seguito dell’apertura del governo USA sul detto fronte. A Washington si sono detti disponibili ad abbandonare il ruolo chiave nella gestione dei domini web, purché si rispettino alcune e tassative condizioni: Internet libero e senza discriminazioni, in primo luogo, ma anche il rispetto delle richieste di tutti i clienti ICANN e, soprattutto, l’attuazione di una struttura globale che possa esser efficace a far rendere Internet un posto stabile e sicuro.

Il diktat degli Stati Uniti d’America si è dunque inverato nella tarda serata di ieri a seguito dell’approvazione del fatidico documento, la prima fase necessaria per concretizzare il passaggio della gestione globale dei domini web. La palla passa adesso al Congresso americano, che dovrà vagliare il documento (ed in particolare se è conforme ai quattro punti chiave imposti da Washington) ed approvarlo entro la metà di luglio; operazione, quest’ultima, che sancirà il definitivo passaggio, conosciuto sotto l’appellativo di <<Transizione IANA>>. Internet si prepara dunque ad accogliere un modello <<multi-stakeholder>>, svolta che eviterà che il controllo della rete sia inverato da singoli enti governativi. Come gli Stati Uniti d’America, che supervisionavano l’ICANN attraverso l’agenzia NTIA.

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