Apple TV+ già in crisi dopo due settimane dall’esordio? Il responsabile della programmazione abbandona

Apple TV+, il nuovo servizio streaming inaugurato dal colosso di Cupertino all’incirca due settimane fa, starebbe già affrontando una crisi dovuto ad un lancio tutt’altro che positivo.

Stando alle ultime notizie infatti, Apple TV+ sarebbe stato già protagonista di una riorganizzazione interna con il responsabile della programmazione, Kim Rozenfeld, Creative Executive, rimosso dal proprio ruolo dopo essersi messo proprio in prima linea fin dal 2017 per lavorare al lancio del servizio.

Secondo il suo profilo Linkedln, adesso Kim ricoprirà il ruolo di presidente per la Half Full Studios, azienda che ha stretto proprio un accordo con Apple TV+ per la produzione di nuovi contenuti originali diretti alla piattaforma.

Quello che ovviamente potrebbe apparire come un classico ricollocamento di personale, molte volte potrebbe nascondere qualcosa di ben più articolato, forse relativo proprio all’impatto di Apple TV+ in un mercato che vede Amazon Prime Video, Netflix e Disney+ in prima linea. Inoltre difficilmente delle riorganizzazioni avvengono in appena 12 giorni, curiosamente lo stesso lasso di tempo trascorso dal debutto della piattaforma.

Parrot Analytics si è occupato di scandagliare il mercato americano con un’analisi dagli esiti non proprio esaltanti: le richieste nei confronti degli show proposti dalla piattaforma sono state alquanto modeste, con The Morning Show la meno richiesta di tutte, e See invece la più richiesta da parte del pubblico, faticosamente inseritasi nella top 20 dei prodotti più discussi di questa annata televisiva.

Questi progetti sono stati economicamente molto impegnativi da parte di Apple, con The Morning Show costata ben 15 milioni di dollari a episodio, con un rinnovo per la seconda stagione già confermato.

Questo non significa comunque che si possa dare già per spacciato un servizio lanciato da quasi una settimana, poiché Apple TV+ nasce come una piattaforma premium indirizzata prevalentemente all’utenza già fidelizzata della mela, con un lancio al momento riservato prevalentemente ai device proprietari dell’azienda.

Vi è inoltre da tenere in conto un dato che pone Apple TV+ in netto svantaggio rispetto ad Amazon Prime Video e Netflix: l’assenza di contenuti terze parti collaterali da affiancare a quelli originali, una rosa di produzioni molto ridotta, e l’uscita a cadenza a settimanale degli episodi. Ricordiamo inoltre che Apple nel lancio della piattaforma, solo tra i mesi di Settembre e Ottobre avrebbe investito la bellezza di ben 40.3 milioni di dollari nella campagna marketing del suo servizio, e l’accoglienza anche da parte della critica non è stata molto entusiasmante.

Il futuro di Apple TV+ è ben lungi dall’essere già scritto, ma è chiaro che qualche revisione interna alla gestione è in corso.

Fonte: THR

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