Apple sotto accusa per colpa di Meltdown e Spectre: “sapeva e non ha parlato!”

I due bug Meltdown e Spectre hanno davvero scosso il mondo tecnologico pesantemente. Pare che ad oggi quasi ogni processore uscito almeno negli ultimi 10 anni sia afflitto da questo problema. Si parla di un paio di vulnerabilità piuttosto gravi che permetterebbero ai malintenzionati, anche se non esistono in giro exploit pericolosi, di leggere tutti i dati in memoria dei dispositivi. Abbiamo parlato di dispositivi, quindi come è facile intuire ad essere colpiti sono, oltre ai PC, anche gli smartphone, i tablet e tutti i prodotti che dispongono di un SoC Intel, AMD o ARM. Anche Apple quindi è stata colpita da questo uragano ma ha subito cercato di mettere una pezza rilasciando velocemente degli aggiornamenti per i suoi dispositivi. Tuttavia le precauzioni non sono bastate visto che è già partita una nuova class action contro la società proprio per colpa di queste due vulnerabilità.

Meltdown e Spectre mettono nei guai Apple

Apple A11
Apple A11

A sapere del problema certamente i grandi produttori di chip, di fatti quando è saltato tutto fuori Intel è subito corsa ai ripari lanciando un comunicato stampa ufficiale sul proprio sito. Lo ha fatto perché è stata la prima ad essere colpita visto che i suoi SoC sono tra i più utilizzati al mondo. La compagnia però non è stupida e nel comunicato cita chiaramente AMD ed ARM affermando che anche questi due produttori realizzano chip affetti dal problema. Ma se il tutto è quindi riconducibile a questi grandi produttori dove sarebbe la colpa di Apple? Secondo l’accusa la compagnia californiana era a conoscenza di questi bug almeno da giugno 2017, avrebbe quindi potuto divulgare tutti i dettagli al pubblico molto più rapidamente:

ARM Holdings PLC, la società che concede in licenza l’architettura ARM ad Apple, ammette che è stata informata delle vulnerabilità di sicurezza nel giugno 2017 da Google Project Zero e che ha immediatamente notificato ai suoi clienti (inclusa Apple) che utilizzano i propri processori questi problemi di sicurezza.”

A quanto pare quindi ARM ha parlato, è stata informata delle vulnerabilità e come ogni bravo produttore ha detto tutti ai suoi clienti. Non avrebbe potuto vendere dei chip “fallati” senza dire nulla, quindi Apple sapeva. Ecco quindi che è partita subito la class action, che ormai spuntano fuori come funghi. Attualmente è richiesto un risarcimento danni di 5 milioni di dollari.

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