Smaltimento rifiuti hi-tech, al via il ritiro gratuito nei negozi

Partirà il prossimo 22 luglio la campagna denominata <<Uno contro zero>> avente ad oggetto lo smaltimento dei rifiuti hi-tech. Una novità già al vaglio da tempo e condensata nel decreto numero 121 del sette luglio del Ministero dell’Ambiente, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale: i negozi di elettrodomestici saranno obbligati a ritirare in via del tutto gratuita i cosiddetti dispositivi <<RAEE>> (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). L’appellativo coniato alla campagna <<Uno contro zero>> – che entrerà in vigore a far data dal prossimo 22 luglio – esplica appieno le peculiarità salienti della detta modalità: il cittadino potrà infatti disfarsi di rifiuti hi-tech di piccole dimensioni senza esser costretto a pagare qualcosa, sia in termini di denaro che, in corrispettivo, mediante l’acquisto di un nuovo prodotto elettronico.

ROTTAMAZIONE RIFIUTI HI-TECH: A CHI SI APPLICA IL DECRETO

L’obbligo imposto forzosamente ai distributori non sarà tuttavia capillare, giacché il decreto del Ministero dell’Ambiente fissa i necessari e preliminari requisiti ai quali la disposizione verrà applicata. In particolare, la modalità di ritiro gratuito scatterà per negozi con superficie di vendita al dettaglio di almeno 400 metri quadrati: tutti coloro i quali non rientreranno in questa prerogativa – ivi incluso gli e-commerce – potranno decidere facoltativamente se adottare quanto previsto dal decreto. I negozianti avranno l’obbligo di smaltire quanto quanto raccolto entro lo spirare di un anno od, in alternativa, al raggiungimento del tetto limite di 1000KG di rifiuti hi-tech.

RIFIUTI HI-TECH, I REQUISITI PER LO SMALTIMENTO GRATUITO

Altro punto nodale della campagna improntata allo smaltimento dei rifiuti hi-tech concerne i dispositivi RAEE, nello specifico l’apparecchio elettronico rientrante nel disegno governativo e del quale il cittadino potrà liberamente disfarsi in via del tutto gratuita. Come specificato dal decreto del Ministero dell’Ambiente, il criterio saliente verterà su quelle <<apparecchiature elettriche ed elettroniche che sono alimentate da correnti elettriche con una tensione non superiore a 1000 volt per la corrente alternata e 1500 volt per la corrente continua>>. Ad entrambi i due requisiti tecnici dovrà inoltre necessariamente affiancarsi un altro imprescindibile dato: la lunghezza del dispositivo non superiore a 25 centimetri.

Al fine di rendere il quadro più chiaro, possiamo a titolo di esempio far riferimento ad alcuni apparecchi rientranti appieno tra i dispositivi RAEE e, dunque, indiziati principali della campagna <<Uno contro zero>>: smartphone e tablet innanzitutto, gli asciugacapelli, i rasoi elettrici, le piastre per capelli, gli spremiagrumi, i lettori mp3, gli sbattitori e, più in generale, prodotti tecnologici di piccole dimensioni (lunghezza non superiore a 25 centimetri).

Infine, il decreto del ministero dell’Ambiente ha imposto un ulteriore obbligo in campo ai distributori rientranti nel disegno di legge legato allo smaltimento dei rifiuti hi-tech: <<promuovere campagne informative e iniziative commerciali incentivanti>>. I negozi dovranno infatti disporre di uno o più contenitori per raccogliere i dispositivi RAEE (da collocare all’interno od in prossimità del locale, come disposto dal punto a) dell’articolo 3 del decreto), il tutto nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza e di salute, tali da non essere ostacolanti nei riguardi dei cittadini.

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