Netflix, recentemente, ha introdotto una nuova modalità che consente di scegliere a priori la qualità degli stream in modo tale da ridurre il consumo eccessivo di dati in mobilità e si appresta ora a rilasciare nuove rivelazioni in merito al futuro della piattaforma che, stando agli ultimi fatti, pone un serio occhio di riguardo all’esperienza utente tutelata da un’attenta analisi delle metodiche di fruizione dei contenuti. Sì, dunque, alle funzioni che consentono di rendere piacevole la navigazione dei contenuti, come in ultimo il risparmio dati. Lo stesso non si può dire nei confronti dell’avvicendamento della società verso il futuro dei contenuti video: la realtà aumentata, bocciata a priori da Netflix streaming.
Perché Netflix rifiuta la realtà aumentata?
La motivazione addotta al netto rifiuto di Netflix di portarsi alla realtà virtuale è fondamentalmente da ricercare in motivazioni puramente tecniche e che, in un certo qual modo, interferiscono con un’esperienza d’uso ottimale sul lungo periodo. Stando, infatti, alle ultime rivelazioni pare che il motivo sia legato all’uso dei visori che, abbinati ai contenuti video multimediali, causerebbero non pochi disagi e stanchezza visiva. A questo c’è da aggiungere un cattivo profitto sull’investimento, visto e considerato che al momento i possessori di hardware VR sono relativamente pochi.
Sarai esausto dopo appena 20 minuti. Ecco perché stiamo focalizzando la nostra attenzione sul garantire un’esperienza d’uso decisamente più rilassante
Questo quanto affermato dal CEO Reed Hastings e dal suo chief content officer Ted Sarandos che, tra le altre cose, hanno espresso il loro assenso nei confronti dell’utilizzo di tali strumenti in ambito video-ludico per interazioni di breve durata, inadatte quindi a fruizioni su lunghi periodi. Voi che ne dite? Siete d’accordo? Via ai commenti.
