Huawei Mate 30 non avrà le Google App?

Arriva direttamente da un portavoce di Google una notizia non ancora confermata, ma che potrebbe destare non poche perplessità.

Huawei Mate 30, il nuovo smartphone che l’azienda presenterà in Europa il 3 Settembre, potrebbe non vantare le applicazioni pre-installate di Google al lancio. E non parliamo delle sole applicazioni secondarie come Gmail e soci, ma anche dello stesso Play Store.

Secondo quanto affermato, il dispositivo sarà rilasciato sul mercato in questo stato a causa del ban imposto dagli Stati Uniti. La sospensione, che recentemente è stata prolungata di altri 90 giorni, dovrebbe infatti coprire esclusivamente gli smartphone già esistenti sul mercato, e non coinvolgere invece i nuovi device che distribuirà l’azienda.

Si tratta ovviamente di una situazione che sembra entrare un po’ in conflitto con quanto precedentemente dichiarato da Huawei, che si era detta pronta a proseguire la collaborazione con Android e di supportare il nuovo sistema operativo Android 10.

Uno scenario che se confermate potrebbe creare non pochi grattacapi, considerando che queste applicazioni ormai giocano un ruolo centrale nell’ecosistema di un sistema operativo come Android.

Come si comporterà quindi Huawei?

In questi giorni è emersa l’esistenza di un secondo sistema operativo sviluppato in casa Huawei, basato Sailfish OS, il quale è a sua volta basato su kernel Linux, ed è stato distribuito da Jolla dopo l’unione tra MeeGo e Mer.

Secondo le indiscrezioni emerse, questo nuovo sistema operativo, dal nome in codice è frutto di accordi stipulati tra il colosso cinese e il governo Russo per la realizzazione di tablet speciali pensati per il censimento della popolazione, previsto per Ottobre 2020.

Non sono molto chiare le caratteristiche di questo sistema operativo, ma sappiamo al momento che è fase di sviluppo presso l’operatore delle telecomunicazioni russo, Rostelcom. L’intento è quello di realizzare almeno 360.000 tablet da affidare al governo Russo per il censimento di Ottobre 2020.

Non parliamo dunque di tablet che saranno venduti in maniera pubblica, ma di una quantità limitata al solo utilizzo governativo. Dal canto suo Huawei ha già dichiarato che non ha intenzione di sostituire Android sui suoi smartphone, e HarmonyOS, per quanto sia già predisposto per funzionare sui cellulari, al momento resta una prerogativa delle smart TV.

L’arrivo di HarmonyOS sugli smartphone avverrà solo nel momento in cui il governo degli USA spingerà l’azienda cinese ad operare sotto l’egida di un ban che al momento è sospeso fino al mese di Novembre.

Questo scontro tra Cina e Stati Uniti sembra destinato a proseguire ancora per molti mesi, e come sempre tanti sono i dubbi che aleggiano sul futuro degli smartphone nel momento in cui Android cesserà definitivamente la concessione della sua licenza.

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