Google utilizza DeepMind per ridurre il consumo di energia nei suoi data center

Due anni fa, Google ha acquisito una società di intelligenza artificiale denominata DeepMind e da allora le due aziende hanno fatto passi da gigante nel campo dell’intelligenza artificiale. Ora, come è stato dettagliato in un nuovo rapporto su Bloomberg e pubblicato anche sul proprio blog dedicato a DeepMindGoogle si è spinta fino al punto di utilizzare DeepMind per contribuire al risparmio dell’energia nei suoi data center.

Negli ultimi mesi, l’unità di Alphabet Inc. ha messo un sistema di DeepMind al controllo di una parte dei suoi data center per ridurre il consumo energetico, manipolando server e relative apparecchiature come i sistemi di raffreddamento. Il principio di funzionamento, ha spiegato il co-fondatore di DeepMind, tale Demis Hassabis, è molto simile alla tecnologia utilizzata quando DeepMind stesso ha insegnato a giocare ai videogiochi Atari.

Secondo Hassabis, il sistema di intelligenza artificiale, istituito con DeepMind ha tagliato il consumo di energia di “diversi punti percentuali”; un enorme risparmio in termini di costi, ma, anche in termini di rispetto per l’ambiente. Google dice di aver notato un 15% di miglioramento nell’efficienza del consumo energetico, da quando il sistema è stato implementato. La nota su Bloomberg fa presente che Google, solo nel 2014, ha utilizzato 4.402.836 MWh e un risparmio anche di pochi punti percentuali, considerando che il tasso medio per 1 MWh è tra i 25 e i 40 dollari negli Stati Uniti, ha portato ad un notevole risparmio economico.

L’applicazione della tecnologia di DeepMind si basa su precedenti sforzi da parte di Google di applicare l’apprendimento automatico, un tipo di intelligenza artificiale per i suoi data center. Già nel 2014, la società asserisce di aver utilizzato le reti neurali, un tipo di sistema di pattern recognition, per prevedere come il suo consumo di energia sarebbe cambiato nel corso del tempo, lasciando che tutto il sistema organizzasse il consumo in modi più efficienti. Sicuramente un passo in avanti, invece di fare mosse in un gioco Atari, DeepMind riesce a controllare tramite software più di 120 variabili nei data center al fine di gestire i sistemi di raffreddamento al meglio e incrementando il risparmio energetico.
Questo è solo l’inizio del progetto, ha detto Hassabis, ora che DeepMind conosce l’approccio al funzionamento sa anche dove il suo sistema di intelligenza artificiale non dispone di informazioni. Sta a Google ora aggiungere sensori aggiuntivi nei suoi data center per lasciare che il software ottimizzi ancora meglio il tutto.

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