Google Fuchsia: inizia a sorpresa la distribuzione del sistema operativo, ma non su smartphone

Dopo ben cinque anni di sviluppo, Google ha deciso di iniziare la distribuzione in versione preview del suo nuovo sistema operativo “Fuchsia”, ma non su smartphone.

Il colosso di Mountain View lo ha svelato ai colleghi di 9to5google, confermando che al momento è iniziata una distribuzione progressiva e silenziosa del sistema operativo sui dispositivi Nest Hub di prima generazione, meglio noti anche con il loro nome originale, Google Home Hub.

Stando alle parole dell’azienda, l’aggiornamento sarà abbastanza “indolore”, al punto che gli utenti non noteranno alcuna differenza.

Google Fuchsia è un sistema operativo real-time (RTOS) open source, basato su un mix di licenze software.

L’interfaccia utente e le app di Fuchsia sono scritte con Flutter, un kit di sviluppo software che consente capacità di sviluppo multipiattaforma per Fuchsia, Android e iOS. Flutter produce app basate su Dart, offrendo app con prestazioni elevate che funzionano a 120 fotogrammi al secondo. Fuchsia offre anche un motore di rendering grafico basato su Vulkan chiamato Escher, con supporto specifico per “Volumetric soft shadows. Questo permette all’azienda di poter implementare il sistema operativo pressoché ovunque, dai semplici device IoT, passando per gli smartphone e i Chromebook.

Senza dubbio questa distribuzione a sorpresa della prima build in preview si ricollega immediatamente alle recenti indiscrezioni che parlavano di un possibile coinvolgimento di Samsung, tra i primi ad adottare il nuovo OS di Google per i suoi prodotti.

Samsung adotterà Fuchsia OS?

Secondo PhoneArena infatti, il mitologico Fuchsia OS da anni in sviluppo e che più volte Google ha definito un sistema operativo parallelo ad Android, e non un rimpiazzo, potrebbe diventare un riferimento impiegato da Samsung sui suoi futuri smartphone.

Secondo le dichiarazioni di Google, Fuchsia OS sarebbe stato concepito come un sistema operativo che, a differenza di Android, nasce per essere adottato su più tipologie di dispositivi permettendo al produttore di scegliere quale adottare.

Ad incentivare l’adozione di questo sistema operativo vi sarebbe proprio la sua natura “semplice”, al punto che non dovrebbe neanche richiedere l’intervento del produttore per la realizzazione degli aggiornamenti. A gettare ulteriore benzina sul fuoco vi sono le segnalazioni provenienti dai colleghi di 9to5Google, che affermano addirittura un coinvolgimento diretto di Samsung nella realizzazione del sistema operativo. Nella pagina una pagina relativa agli autori dell’OS possiamo infatti notare sia “Google LLC” che “Samsung Inc”.

Insomma, qualcosa potrebbe bollire in pentola e non ci sorprenderebbe affato se Samsung dovesse decidere di essere il primo partner di Google ad adottare il sistema operativo.

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