Header Bidding, un nuovo fenomeno informatico di successo

L’Header Bidding è un vero e proprio “fenomeno informatico” sempre più utilizzato sia dagli editori, sia dalle società ad-tech. E’ un tipo di tecnologia di vendita che viene utilizzata per migliorare non solo gli introiti degli editori, che possono così vendere spazi pubblicitari dedicati al miglior offerente, ma permette ai vari partner di inviare contemporaneamente più offerte per l’aggiudicazione di un determinato spazio pubblicitario. È un meccanismo molto semplice che si va a sostituire al tradizionale sistema di richiesta/offerta attualmente applicato alle varie piattaforme. Ma in cosa consiste questa rivoluzione? Perché è vantaggiosa per tutti? Ve lo pieghiamo subito

Header Bidding: ecco come funziona

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Quando gli utenti navigano all’interno di una pagina web si ritrovano certamente davanti ad una serie di spazi pubblicitari in cui vengono proiettate varie offerte. Le offerte cambiano di volta in volta ed il modo in cui un partner riesce ad aggiudicarsi quello spazio funziona seguendo una regola sequenziale. Cerchiamo di fare chiarezza e spiegare in che modo lo spazio disponibile viene assegnato. Ovviamente c’è bisogno che nel sito web in questione ci siano diversi partner ad exchange. Il più famoso è ovviamente Google, ma noi per semplicità li chiameremo partner 1, 2, 3 e 4.

Il sito ha bisogno di aggiudicare uno spazio e viene inviata una base di offerta di 2€; inizia così la ricerca. Questa come accennato avverrà in maniera sequenziale, per cui verrà inviata la prima richiesta al partner 1, che però mette sul piatto 1,80€, quindi scartata, viene poi inviata la richiesta al partner 2 che arriva a 1,90€, scartata. Il partner 3 offre invece 2,10€, accettata! Ecco quindi che quello spazio viene aggiudicato al partner 3 che può inviare la propria pubblicità. Peccato però che se il sistema avesse avuto la possibilità di “sentire” anche l’offerta del partner 4 questo avrebbe potuto offrire 3€, quindi 0,90€ in più di quanto ha accettato “l’editore”. L’Header Bidding, attraverso un semplice inserimento di un codice in javascript nell’header del proprio sito permette di effettuare delle vere e proprie aste simultanee per l’aggiudicazione degli spazi pubblicitari.

nuovo sistema Header Bidding
nuovo sistema Header Bidding

In questo caso quindi a guadagnarci è sia l’editore, che riesce ad aumentare i propri introiti, ma anche l’offerente che può quindi ottenere quello spazio ed avere maggiore visibilità. Visibilità che gli sarebbe stata negata utilizzando il vecchio metodo. A scoprire tutti i vantaggi di questo sistema è headerbidding.eu, un portale di specialisti dedicato, in cui troverete tutti i segreti del bidding simultaneo delle offerte.

Publy ha infatti lanciato il proprio Header Bidding studiato appositamente per tutti i publisher italiani ed esteri. Utilizzando le soluzioni dedicate e pubblicate all’interno del portale sarà possibile beneficiare di tutti i vantaggi offerti da questa tecnologia.

Tutti i vantaggi

domanda offerta
domanda offerta

Avendo la possibilità di inviare più richieste contemporaneamente e valutarle tutte, l’Header Bidding permette di aumentare il guadagno di ogni singolo banner. Ci sono magari alcuni partner che potrebbero essere interessati ad un determinato spazio, per cui se la richiesta numero 1 di 2,10€ viene automaticamente accettata dal sistema non è detto che un partner successivo non sia pronto ad offrire 3€ o magari anche molto di più. Riuscendo a garantire un sistema simile c’è più competizione e, di conseguenza, il prezzo medio sale e sarà possibile aggiudicare ogni spazio a chi lo merita e lo vuole veramente.

Google Exchange
Google Exchange

Ci sono però anche dei contro, visto che per implementare questo sistema c’è bisogno di predisporre il sito tecnologico, e non sembrerebbe essere ancora semplicissimo. Se non si esegue correttamente la configurazione questo potrebbe portare anche ad un peggioramento in termini di latenza nella visualizzazione delle pubblicità. In ogni caso si tratta di una tecnologia assolutamente eccezionale e se si pensa che appena due anni fa non era utilizzata praticamente da nessuno ed oggi circa il 70% dei publisher lo utilizza ci sarà un motivo, non trovate?

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