Textalyzer vi becca se usate lo smartphone alla guida

Textalyzer punisce chiunque utilizza lo smartphone alla guida. Nessuna scusa o giustificazione di sorta, allorché il marchingegno in questione avrà il compito di provare l’effettivo uso di un dispositivo mobile durante il tragitto. Specie se caratterizzato da incresciosi fenomeni come un incidente stradale. E così, dopo l’etilometro, le forze dell’ordine potrebbero esser presto munite di uno strumento volto a punire i più distratti alla guida e, per converso, gli irriducibili dell’uso dello smartphone anche in fasi là dove è severamente vietato, nel nome della sicurezza e dell’incolumità generale. A caldeggiare l’utilizzo di Textalyzer è un progetto di legge presentato da poco nello Stato di New York, passaggio obbligato nonché preliminare in vista della sua attuazione. Frattanto, proseguono gli ultimi accorgimenti al particolare strumento tecnologico, ed a tale stregua torna in voga un nome abbastanza chiacchierato in queste ultime settimane: la società israeliana Cellebrite, insignita nella realizzazione del progetto Textalyzer e considerata – almeno fino a poche ore addietro, stando ai nuovi sviluppi – la mano sapiente che l’FBI avrebbe utilizzato per sbloccare iPhone 5C, il dispositivo Apple di proprietà del killer della strage di San Bernardino.

Il rapporto di collaborazione con lo Stato americano è così fruttuoso a tal punto da rafforzarsi con la creazione di uno strumento in grado di punire chi utilizza lo smartphone alla guida? Non proprio, giacché ad aiutare il Bureau non sarebbe stata Cellebrite bensì hacker profumatamente pagati e mesti a sfruttare una falla di sistema di iOS, il sistema operativo mobile di Apple. Puntualizzazione a parte, Cellebrite metterà quindi la firma ad un progetto pronto a beccare i trasgressori e provare l’utilizzo di uno smartphone alla guida. Qualora il disegno di legge trovasse il suo pieno ed effettivo inverarsi, tutte le forze dell’ordine saranno <<armate>> di Textalyzer, che verrà impiegato in caso di incidente stradale: i guidatori coinvolti dovranno fornire il proprio smartphone agli agenti che, per converso, utilizzeranno il marchingegno di Cellebrite per avviare il test. Textalyzer avrà il compito di capire se un soggetto utilizzava lo smartphone (per leggere, rispondere i messaggi, navigare su Facebook, aggiornare i social e chi più ne ha ne metta) prima di esser coinvolto nell’incidente stradale, e per assolvere al detto compito analizzerà lo smartphone di turno. Al fine di non invadere i confini della sicurezza, Textalyzer non terrà conto di contatti, numeri di telefono, foto e video e, più in generale, dati personali dell’utente.

Chiunque verrà trovato ad utilizzare uno smartphone durante la guida verrà colpito con una sanzione abbastanza pepata, allorché si passa dalla sospensione al ritiro della patente o del permesso di guida. Una trovata curiosa ma quantomeno utile, specie per ritoccare verso il basso i dati inerenti agli incidenti stradali. Ogni giorno, secondo statistiche circoscritte negli Stati Uniti, muoiono nove persone mentre 1153 restano ferite per distrazioni durante la guida. E nel banco degli imputati finiscono proprio gli smartphone, la prima causa di incidenti. Che Textalyzer vuole punire.

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