Il tablet Ubuntu che ha l’ambizione di un PC: Aquaris M10

Non sarà certo un de profundis, eppure il nuovo tablet Ubuntu presentato in queste ore da Canonical sembra quasi esser la risposta dei produttori alla forte contrazione del mercato delle <<tavolette>>. È bastato infatti apporre la dicitura <<Ubuntu Edition>> ad un prodotto già vissuto e maturo come Aquaris M10 per cambiar tutto: target d’utilizzo dapprincipio, ma anche funzionalità software e persino categoria di riferimento, quella dei <<convertibili>> tanto in voga ultimamente e capaci di spazzar via il successo raggranellato da iPad ed affini, considerati troppo simili agli smartphone e poco avvezzi a sostituire il computer.

Il tablet Ubuntu di Canonical – affiancata nuovamente dalla sparring patner spagnola BQ – non intacca l’hardware bensì il sistema operativo. Aquaris M10 Ubuntu Edition rappresenta d’altronde lo stesso dispositivo di qualche mese or sono, con l’importante e non trascurabile eccezione del comparto software. Basterà infatti collegare un mouse ed una tastiera per ricreare un vero e proprio ambiente desktop, una frase quest’ultima che riecheggia nel tempo, allorquando fu proprio Canonical ad immaginare un sistema operativo unico, in grado di trasformarsi all’occorrenza in tablet o PC a seconda delle periferiche collegate o della dimensione dello schermo. Sembra quasi parlare di Continuum, eppure il nuovo corso in salsa Microsoft non è altro che l’archetipo ideato in origine da Canonical.

Il tablet Ubuntu da 10.1 pollici Full HD in discorso vuol ripercorre dunque la strada maestra tracciata da Surface Pro (che dal suo canto ha da sempre punzecchiato iPad), se non fosse tuttavia per una piattaforma hardware non proprio recente e, forse, limitata nelle prestazioni. D’altronde la scheda tecnica è la medesima della versione Android immessa sul mercato qualche mese addietro, all’interno della quale spicca il processore MediaTek MT8163A (quad-core Cortex-A53 con clock ad 1.5Ghz) affiancato da due gigabyte di memoria RAM e 16GB di storage interno espandibile. Manca ancora la connettività dati, così come la banda AC al Wi-Fi, ma viste le funzionalità software ci si potrebbe mettere una pietra sopra.

L’interfaccia di Ubuntu riesce infatti ad adattarsi secondo le varie tipologie di destinazione: l’ambiente tablet è ancora caratterizzato da una modalità a tutto schermo (confacente ad un utilizzo a mezzo touch screen) ed impreziosita dallo <<Slide Stage>>, la funzionalità che permette di affiancare due applicazioni nella medesima schermata, alla stregua del multiwindows di Windows 10 ed iOS 9; il contesto desktop, per contro, è invece caratterizzato dalla classica modalità a finestra. Ad ogni modo, ulteriori dettagli sul nuovo tablet Ubuntu potrebbero arrivare già in occasione del Mobile World Congress 2016 di Barcellona, là dove la spagnola BQ giocherà in casa e, chissà, potrebbe ritornar sull’argomento specificando i tasselli mancanti, in specie per quel che riguarda la data di commercializzazione e prezzo di vendita al lancio.

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