I Google Glass fanno flop e Apple e Facebook puntano alla realtà aumentata

Nonostante il flop fatto dai Google Glass che non hanno rispettato le attese di Google, il mercato della realtà aumentata resta in pieno fermento. Facebook, Apple, Sony e Microsoft puntano decisamente alla realtà aumentata. 

Dopo il visore Samsung VR, presentato dalla casa coreana contestualmente alla presentazione del Galaxy Note 4, il mercato dei visori ha subito una netta impennata. Nonostante il fallimento dei Google Glass (Google ne ha bloccato la vendita ed interrotto il progetto), che forse hanno pagato il fatto di essere i primi a sfidare il mondo della realtà aumentata, sono tutti pronti ad aggredire un mercato visto come uno degli ultimi trend in campo tecnologico con una crescita decisamente promettente.

Apple è in procinto di realizzare un visore da indossare come gli occhiali e in cui inserire l’iPhone: le parole espresse da Tim Cook, amministratore delegato di Apple, avevano dapprima espresso delle perplessità sui cosiddetti “smart glass”, affermando che la gente non li avrebbe mai indossato una cosa così invasiva, ma tra i vari progetti della compagnia, spunta questo brevetto, per un visore da indossare come occhiali e in cui inserire l’iPhone, da utilizzare come schermo per la realtà virtuale.

Facebook dopo l’acquisto della società Oculus VR, avvenuto un anno fa, è intenzionata ora a far fruttare il suo investimento e sta lavorando allo sviluppo di applicazioni studiate per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla realtà aumentata.

E gli altri cosa stanno facendo per la realtà aumentata?

Microsoft, in occasione della presentazione di Windows 10 Technical Preview ha presentato anche Windows Holographic, una tecnologia che prevede l’uso di un visore chiamato HoloLens, grazie al quale si possono vedere ologrammi nell’area circostante. Microsoft HoloLens integra dei sensori avanzati con lenti olografiche trasparenti, CPU e GPU sono in grado di elaborare la voce ed i movimenti con un hardware all’avanguardia. Il visore si interfaccia tramite una connessione wireless al PC o allo smartphone, e quindi non richiede alcun tipo di connessione fisica. E’ presente anche un processore olografico dedicato. Le API specifiche sono già presenti in Windows 10 e gli sviluppatori hanno iniziato a programmare una serie di applicazioni per la gestione dei modelli in 3D. L’esperienza sembra davvero affascinante, un misto tra gli ologrammi e la realtà virtuale dell’Oculus Rift.

Sony, nonostante non stia vivendo un periodo roseo, punta in direzione della realtà aumentata con l’imminente sbarco sui principali mercati italiani dei suoi SmartEyeGlass che si preannunciano come l’ultima frontiera in materia di tecnologia indossabile e che potrebbero contribuire a sdoganare la nuova tendenza grazie ad una semplicità di utilizzo e ad un prezzo non elevatissimo.

La battaglia è solo all’inizio e sicuramente si accoderanno anche altre aziende più o meno importati per cercare di prendere uno parte di questo mercato, ancora inesplorato.

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