Facebook continuerà ad effettuare esperimenti sugli utenti ma in modo più corretto!

Dopo lo scandalo dello scorso Luglio con utenti scandalizzati per essere stati usati come cavie, Facebook conferma di essere intenzionata a continuare gli esperimenti e lo studio sul comportamento dei propri utenti, ma questa volta promette maggiore attenzione.

Lo scorso Giugno, i ricercatori di Facebook avevano annunciato i risultati di uno studio iniziato nel 2011 e condotto su circa 770 mila utenti del social network, che prevedeva la manipolazione di diversi articoli, in modo da cercare di comprendere le reazioni degli utenti: lo studio in pratica aveva portato alla conclusione che se un utente riceveva diverse notizie negative in un determinato arco di tempo, anch’esso avrebbe inserito notizie e stati d’animo negativi sulla propria pagina ed allo stesso modo, ricevendo buone notizie, veniva portato anch’esso ad inserire notizie e stati d’animo positivi. L’esperimento però fu espressamente criticato da utenti del social network e dai mass media in quanto il tutto era stato fatto, senza nessuna comunicazione ne autorizzazione nei confronti degli ignari utenti.

Oggi, Mike Schroepfer, CTO di Facebook ha finalmente chiesto pubblicamente scusa, a nome del social network, per l’accaduto, annunciando però che gli esperimenti e la ricerca continuano, ma con una struttura completamente differente rispetto al passato:

“E ‘chiaro ormai che ci sono cose che avremmo dovuto fare in modo diverso. Per esempio, avremmo dovuto considerare altri modi non-sperimentali per fare questa ricerca. La ricerca beneficeràanche  di un gruppo più ampio di persone.”

In particolar modo, il CTO di Facebook, ha indicato che prima dell’inizio di ricerche e studi riguardanti aspetti fortemente personali (come emozioni ed impressioni), queste subiranno un processo di revisione avanzata, gestito da impiegati di alto livello provenienti dai settori di ricerca, legale, privacy ed ingegneria sociale.

Inoltre gli impiegati di Facebook, dovranno seguire un seminario di sei settimane per conoscere e comprendere l’intero processo di ricerca. Facebook inoltre ha inaugurato un portale che racchiude e mostra pubblicamente tutti i progetti di ricerca, accessibile attraverso questo link.

Facebook non può tornare indietro ormai per l’errore commesso, ma almeno sembra aver imparato dai propri errori per poter a breve avviare nuovi esperimenti e ricerche in modo chiaro e completamente trasparente con e sopratutto per i propri utenti.

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