Boldrini VS Facebook: “censura chi denuncia”

La Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, si è scagliata di nuovo contro Facebook accusando il social di censurare chi denuncia le violenze.

Stavolta la piattaforma di Menlo Park avrebbe oscurato il post di denuncia di Arianna Drago, la ragazza che ha sollevato il problema dello “stupro virtuale“, fenomeno segnalato anche dal direttore del Tg La7, Enrico Mentana, tramite un lungo post condiviso sulla sua fanpage ufficiale.

La Boldrini ha aspramente criticato il comportamento dello staff di Facebook per aver censurato la denuncia di Arianna, il quale sarebbe stato censurato in quanto “non rispettava gli standard della comunità”.

“Arianna Drago è una ragazza che ha trovato il coraggio di denunciare un fenomeno intollerabile, quello di alcuni “gruppi chiusi” su Facebook, sui quali circolano foto rubate da profili di donne e adolescenti. Immagini che vengono poi postate in questi gruppi e ricoperte da commenti ripugnanti, tutti a sfondo sessuale”, scrive la Presidente in un post sulla sua pagina ufficiale.

Gruppi che raccolgono delle foto di normalissime ragazze ritratte in viso o intente a fare shopping, rubate dal loro profilo personale da utenti maniaci, al fine di essere condivise negli stessi per essere sommerse di commenti a sfondo sessuale, offensivi, inneggianti all’umiliazione o allo stupro.

Una delle descrizioni più “soft” che siamo riusciti a scovare in uno dei tanti gruppi del social dice testualmente: “Commentate senza censure le foto delle mogli che vengono pubblicate nel gruppo. date sfogo a tutte le vostre più perverse fantasie. non siate timidi nei commenti”.

Ciò che fa più scandalo è il numero degli iscritti: migliaia e migliaia di persone le quali, con ogni probabilità, risulteranno perfino impeccabili nella vita reale, ma che dietro ad uno schermo riescono a scrivere commenti indicibili e psicologicamente preoccupanti.

“Arianna mi ha evidenziato una cosa gravissima: una parte del suo post di denuncia è stato OSCURATO da Facebook perché “non rispettava gli standard della comunità”. Su quali standard si regge questa comunità? E quali di essi Arianna avrebbe violato portando all’attenzione una pratica squallida e fortemente lesiva della dignità e dei diritti delle donne?”, prosegue il post della Boldrini.

Senza contare che le vittime inconsapevolmente coinvolte in questo giro non hanno alcun tipo di protezione: se qualcuna si accorge che una sua foto è finita al centro di uno di questi gruppi non ha armi per difendersi.

“Invece di intervenire immediatamente per chiudere questi gruppi, molti dei quali agiscono ancora sul social network, Facebook ha bloccato lei che li denuncia. È inaccettabile che una piattaforma globale con 28 milioni di utenti solo in Italia, che dice a parole di voler combattere l’hate speech, usi poi la censura contro chi denuncia l’odio attraverso la pubblicazione di oscenità e violenza mentre non interviene nei confronti di chi lo mette in atto e se ne fa vanto”, conclude la Presidente.

 

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