Assassin’s Creed Syndicate | Recensione e Nuova Patch

Assassin’s Creed Syndicate, l’ultimo capolavoro Ubisoft, è arrivato sulle console PlayStation 4 e Xbox One dal 23 ottobre 2015,  e da poco è approdato anche su PC, dove l’uscita si è fatta attendere un po’ di più, per permette ulteriori rifiniture. Le vendite non sono partite come ci si aspettava: il fatto che il nuovo capitolo della saga Syndicate abbia totalizzato numeri non proprio da record, infatti, è probabilmente anche conseguenza della delusione di molti fan per la versione precendente per PC di Assassin’s Creed Unity, non scevra di bug e problemi di vario genere.

A appena un mese dall’uscita quindi, la Ubisoft è corsa ai ripari, preparando a tempi di record, una Patch atta a corregere gli innumerevoli bug riscontrati anche nell’ultima versione del titolo. Grazie a questo update vengono migliorate performance e stabilità, vengono risolti alcuni problemi legati all’audio del gioco, vengono corretti alcuni difetti che si sono manifestati durante i combattimenti con gli NPC, viene migliorata la gestione della telecamera, vengono risolti alcuni malfunzionamenti legati al sistema di coperture e non solo.

La Patch 1.2 è disponibile per le versioni per PS4 e Xbox One a questo indirizzo

RECENSIONE

Ora andiamo a descrivere la storia di questo ultimo titolo Ubisoft, Assassin’s Creed Syndacate.

Ambientato in una Londra di metà Ottocento, un luogo in cui il benessere della borghesia si contrappone alla classe operaia, ai bambini sporchi di carbone, alle prostitute e a chi tira a campare. Londra è corrotta. Londra è in mano ai templari. Non c’è nessuna sorpresa: questo nuovo titolo si mantiene sulla stessa strada iniziata ai tempi di Assassin’s Creed II, riparando agli errori visti lo scorso anno in Unity (si spera che con la Patch, molti di questi siano finalmente risolti) con un gioco più raffinato da un punto di vista tecnico e con qualche elemento interessante, ma ancora saldamente imbrigliato nei binari di questa serie. Proprio per questo motivo, c’è chi accusa Assassin’s Creed di essere una serie che soffre di immobilismo, e in Syndicate troverà l’ennesima conferma ai propri timori. Questo è un gioco che innova poco e che non aggiunge nulla di inedito da un punto di vista strettamente videoludico. Al contempo, però, Assassin’s Creed è una saga che vede nella trama il suo vero punto di forza, e che con Syndicate riesce a compiere uno splendido lavoro di caratterizzazione dei personaggi, oltre a una costruzione del mondo che ci circonda semplicemente magistrale. E, in un gioco di questo tipo, questo aspetto riesce da solo a tenere in piedi un concept che ormai conosciamo benissimo e che ci ha fatto innamorare di questo titolo.

NOVITA’

La grande novità del titolo, si riscontra nella presenza del rampino. Questo strumento ci consente sia di effettuare rocambolesche fughe, che di risalire rapidamente gli edifici più alti, risparmiandoci la meccanica di scalata che – dopo tutto questo tempo – risulta certamente meno affascinante che in passato. Il rampino consente poi di muoversi rapidamente da un edificio all’altro usandolo come teleferica, ma non può essere utilizzato come arma.
Da segnalare, la possibilità di affrontare le missioni primarie in modi spesso differenti tra loro. Si può puntare ad un approccio diretto, cercando di giungere all’obiettivo nel minor tempo possibile o, in alternativa, si possono raggiungere obiettivi secondari che rendono più facile o più spettacolare l’esito positivo della missione. Alcuni di questi obiettivi secondari sono delle vere e proprie sfide che, oltre a fornire un bonus all’esperienza, rendono le missioni molto più entusiasmanti e con finali talvolta coreografici.
Il sistema di gestione dei propri alleati fa il suo ritorno: questa volta abbiamo l’opportunità di gestire una banda di manigoldi che ci aiutano nelle missioni e ci tolgono spesso dai guai. Il potenziamento avviene al costo di denaro e di materiali recuperati nelle missioni e dagli scrigni sparsi lungo la vastissima mappa di gioco: è davvero divertente vedere i quartieri di Londra popolarsi con i nostri amici quando vengono conquistati, e alcuni potenziamenti della banda semplificano di molto la vita del giocatore nelle strade di Londra.
C’è un ritorno quindi, a meccaniche più stealth, in particolar modo utilizzando Evie, mentre vestendo i panni di Jacob potremo permetterci un approccio più rumoroso. Gli sviluppatori hanno implementato molteplici strumenti che potremo utilizzare per infiltrarci nelle aree nemiche, eliminando le guardie una dopo l’altra avvalendoci ad esempio dei pugnali da lancio, attirandoli con un fischio in piccole imboscate e molto altro.
Infine, da citare il sistema di combattimento corpo a corpo finalmente rivisto e che permette ai nemici di attaccare senza dover attendere il proprio turno.
Le missioni principali e secondarie sono accattivanti e danno vita ad una campagna che ci ha pienamente soddisfatti, costellata di personaggi secondari decisamente riusciti. Unico neo tra le novità è l’implementazione della carrozza da guidare, introdotta in modo goffo e poco convincente.

VALUTAZIONI

Gli sviluppatori di Assassin’s Creed Syndicate hanno approfittato del tempo in più a disposizione ottimizzando a dovere il codice per la versione PC, che risulta perfettamente scalabile e godibile anche su configurazioni non ai vertici della categoria. Se però il vostro PC dispone di una scheda video da almeno 3GB di VRAM potrete spingere il livello di dettaglio molto in alto, surclassando le controparti console. I 60 FPS sono a disposizione ma difficili da raggiungere, ma visto il livello tecnico non siamo per nulla stupiti. Il motore grafico è comunque stabile e solidissimo. Assassin’s Creed Syndicate si conferma così un ottimo capitolo della saga, portato su PC con competenza. L’idea del doppio protagonista è encomiabile, e la caratterizzazione di luoghi e personaggi è semplicemente fantastica. La Londra vittoriana, in particolare, è davvero splendida, e gli scorci narrati da Charles Dickens nei suoi romanzi si materializzano di fronte ai nostri occhi con un forte impatto. L’unico punto negativo, dunque, risiede proprio nella stanchezza di questa serie, che avrebbe davvero bisogno di una pausa di riflessione. Ma se la mitologia di Assassin’s Creed vi affascina, questo capitolo non vi deluderà.

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