In arrivo Facebook At Work: anche il lavoro diventa social

I social network hanno cambiato pesantemente il nostro modo di vedere la vita sociale e il web. Facebook, Twitter, Instagram e tanti altri sono entrati nella nostra quotidianità e, tramite essi, condividiamo molti momenti della nostra vita, positivi o negativi che siano. Uno dei momenti che al momento non dovrebbe trovare “sfogo” sui social network è quello del lavoro (anche se a volte non è così) e la pensa così anche Mark Zuckerberg, con il lancio di Facebook At Work, il social dedicato al lavoro.

Sulla scia di altre importanti piattaforme online dedicate alla vita aziendale e al mondo del lavoro in generale come Yammer e Slack, la proposta di Facebook è in dirittura d’arrivo (il suo lancio è infatti previsto per Ottobre di quest’anno) e si promette di battere la concorrenza anche in questo settore.

Gli sviluppatori guidati da Zuckerberg sono al lavoro su questa funzionalità da anni ed hanno sviluppato una versione beta di questa piattaforma che, da qualche mese, è attiva in circa 400 grandi realtà aziendali. Quello che dovrebbe giocare parecchio a vantaggio di Facebook, in questo caso, è l’elevatissimo grado di popolarità raggiunto da questo social network, il più utilizzato in assoluto per quello che riguarda le connessioni tra amici e parenti.

Il bello è che con Facebook at Work, i lavoratori non avranno bisogno di utilizzare nuovi account, in quanto sarà possibile effettuare il login direttamente con le proprie credenziali Facebook se lo si desidera, e ci si troverà davanti ad una realtà estremamente simile a quella utilizzata tutti i giorni per condividere contenuti con i propri amici.

Sembra quindi che Facebook abbia capito che è necessario separare la vita privata da quella lavorativa e potrebbe aver trovato un buon compromesso per farlo: Facebook at Work infatti avrà tutte le funzionalità del normale social network, a partire dalla bacheca per arrivare a video in diretta e chiamate, passando per gruppi, eventi e chi più ne ha, più ne metta.

Non ci resta che vedere come si evolverà la situazione e se il gruppo di Zuckerberg deciderà di rendere questo servizio disponibile gratuitamente (con funzionalità aggiuntive a pagamento) oppure attivarlo a fronte di un abbonamento mensile/annuale.

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