Amazon ha annunciato che adatterà il suo App Store al nuovo formato delle applicazioni voluto da Google, ovvero gli App Bundle che entreranno in vigore a breve sul Play Store per tutti coloro che decideranno di pubblicare nuove applicazioni.
L’azienda tuttavia non ha dato delle direttive e di conseguenza al momento non è chiaro quando Amazon deciderà di obbligare gli sviluppatori ad adottare il nuovo formato.
A partire da agosto infatti, gli sviluppatori potranno pubblicare le loro applicazioni sul Play Store solo se rispetteranno il formato “App Bundle”, già introdotto nel 2018 parallelamente agli APK, ma fino ad oggi secondario. Per le app già esistenti non ci saranno stravolgimenti e continueranno a funzionare, tuttavia Google intende centralizzare questo formato iniziando ad abituare utenti e sviluppatori.
Il principale problema nell’adottare questo formato App Bundle è prevalentemente di tipo software: in buona sostanza ogni app è come se fosse l’insieme di più APK e sfortunatamente sono un formato proprietario funzionante esclusivamente all’interno del Play Store. Cosa significa quindi? Che potrebbe essere molto difficile tentare una distribuzione di queste applicazioni attraverso canali esterni a quelli del Play Store di Google, andando così a minare tutta quella rete di portali secondari molto affermati sul web o il sideloading stesso delle applicazioni su sistemi esterni, come potrebbe essere lo stesso Windows 11.
Gli effetti di questa decisione si vedranno sul lungo tempo, ma è chiaramente destinata a far discutere gli utilizzatori di Android e del sottobosco dello sviluppo e del modding. Gli APK in ogni caso continueranno ad esistere per ora.
